L'ascesa dei Ryukugai

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    Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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    Per quanto fosse allarmato dal destino di Indra e preoccupato per i guai in cui si era cacciato, Leon trovava stranamente rilassante la presenza di Stella. Indubbiamente lo charme della giovane faceva la sua parte, in quel cocktail di sensazioni ed emozioni, che si alternavano, come se venissero scosse da una mano esterna. La giovane carpentiera si dimostrò sin da subito disponibile nell'allungare il passo per raggiungere la posizione del lupo il prima possibile. Lo spadaccino apprezzò molto la cieca collaborazione, non ci furono domande da parte dell'interlocutrice, come se avesse già capito quello che stava accadendo. Che fosse dovuto ad uno straordinario intuito o alla conoscenza della gente del posto, non era dato saperlo, ma sicuramente non dava a vedere di aver compreso la situazione. Ciò poteva essere visto sia come un qualcosa di negativo, sia come qualcosa di positivo... dopotutto Leon non conosceva nulla di quella ragazza, poteva anche essere in combutta con qualche criminale, pronta a derubarlo alla prima occasione. Dubitare e porsi delle domande era un mantra per il giovane, non poteva evitare di far lavorare gli ingranaggi della mente, in fin dei conti dubitava anche di sé stesso! Non era un atto di mancanza di fiducia né lo faceva per aumentare le sue possibilità di manipolare gli altri, semplicemente era interessato a conoscere... e l'unico modo per farlo era porre domande.
    Sebbene in un primo momento trovasse piacevole stare con Stella, gli piaceva decisamente meno l'influenza che stava avendo nei suoi confronti. Sentire di rilassarsi, anche quando uno dei suoi compagni poteva essere in pericolo, era qualcosa che non poteva perdonarsi. Cercò di toglierle gli occhi da dosso, osservando unicamente il paesaggio che si trovava dinanzi a lui. Stavano per abbandonare lo spiazzato in cemento ed entrare nella zona boschiva situata poco prima della scogliera; nonostante l'Haki dell'Osservazione fosse ancora attiva non riusciva ancora a percepire la presenza di Indra, segno che l'Animale Superiore si trovava ancora distante dalla sua posizione. Dopo altri passi verso la zona portuale, il giovane si rese subito conto che provare ad ignorare Stella sarebbe servito unicamente a far scendere un pesante ed inutile velo d'imbarazzo su di loro, tanto valeva sfruttare quel tempo per provare a capire qualcosa in più riguardo l'isola.

    Certo che questa ragazza ha davvero un grande ascendente sulle persone. Fa uno strano effetto anche a me... sicuramente non me ne sono innamorato, non si tratta di quel genere di sentimento... è altro. Probabilmente è molto più pericolosa di quel che sembra, persino l'Haki "me lo dice", sarà meglio non abbassare la guardia.

    Quindi, rivolse lo sguardo alla ragazza, girando il capo verso di lei, e riprendendo il discorso di qualche attimo prima le rivolse nuovamente la parole; il suo tono non era quello di una persona preoccupata, cercava di mantenersi tranquillo così da non allarmarla. Voleva essere amichevole, lasciando trasparire la curiosità che un normale visitatore avrebbe e che, effettivamente, egli ha.

    Disguidi... fossero solo semplici disguidi. Non vorrei spaventarti ma io e i miei amici abbiamo la capacità di attirare problemi come se piovessero. Però sono sicuro che Indra starà bene, se la sa cavare anche da solo, ma è sempre meglio essere prudenti, ci troviamo pur sempre in un territorio sconosciuto. A tal proposito, c'è qualcosa che dovremmo sapere per evitare di andare direttamente noi a trovare i problemi? Ho notato che la situazione al porto non era delle migliori, sembrava fosse successo qualcosa; la gente era molto tesa ed un gran numero di navi stava venendo caricata con... della polvere da sparo.

    Fu diretto nelle due parole e scelse la via della verità. Continuare a tener nascosto quello che avevano scoperto non avrebbe portato alcun beneficio, tanto valeva sfruttare l'informazione per spingere Stella ad aprirsi e, forse, a fidarsi. Fece ricorso alle sue conoscenze per arrivare a carpire qualsiasi tipo di risposta non detta, da parte della giovane, un movimento involontario o una risposta inevitabile del corpo stesso, poteva valere più di mille parole.
    Il loro veloce incedere li portò, dopo qualche minuto, a superare le zona boschiva, qui riuscì ad intravedere, in lontananza, proprio Indra! Avvicinandosi notò come quest'ultimo fosse scortato da alcuni uomini, grazie all'Haki avrebbe provato, per quanto possibile, a sondarne le intenzioni. In questo modo non avrebbe avuto problemi a riconoscere forze superiori o istinti non proprio amichevoli, d'altro canto non ci voleva molto a rendersi conto che la formazione degli uomini era atta a contenere proprio il grosso animale. Con sorpresa notò come uno di quegli uomini fosse particolarmente vicino ad Indra, ciò lo portò ad aumentare ancora di più il passo.

    Eccolo... il grosso lupo laggiù è il mio amico in pericolo, anche se la situazione mi sembra abbastanza tranquilla. Probabilmente voleva avvertirmi del suo spostamento.

    Si sarebbe mosso in direzione dell'amico, con le idee ben chiare. Avrebbe chiesto spiegazioni riguardo il motivo di quella scorta un po' troppo asfissiante. A giudicare dalla pacatezza del meta-lupo non doveva essere accaduto nulla di particolarmente problematico; forse i marinai si erano solamente impressionati nel vederlo circolare nella zona portuale, eppure era abbastanza sicuro che più di qualche persona l'avesse visto camminare insieme a lui... cosa avrebbe potuto spaventarli a tal punto?
    Fatto sta che una volta raggiunti si sarebbe rivolto proprio a quegli uomini, con tono deciso, ma non minaccioso, non aveva ancora motivi per esserlo.

    Salve signori, posso chiedervi dove state portando il mio amico?

    Nello stesso momento, alla locanda, Damon e Diane si erano separati per poter raccogliere il maggior numero di informazioni possibile. Il "Falciatore" si era diretto nelle cucine, così da poter constatare l'effettivo valore del cuoco, mentre Diane si era avvicinato al gruppo di Marinai con cui aveva avuto un diverbio in precedenza. Risultava chiaro, come all'interno del gruppetto stesso vi fossero dei dissapori, in particolare uno degli uomini sembrava proprio non riuscire a tollerare la presenza della giovane, arrivando addirittura ad alzarsi dal tavolo e ad andarsene. Sebbene fosse rimasta interdetta da quella reazione, decise di non reagire in alcun modo, concentrandosi nella conversazione con l'anziano, che fino a quel momento si era dimostrato ben più disponibile. Entrambi si misero comodi ed iniziarono a chiacchierare riguardo ciò che stava accadendo all'isola; purtroppo gli argomenti della discussione si rivelarono troppo pesanti per essere argomento di festa a tavola. Unica consolazione era la birra che continuava a bere, il retrogusto dolciastro dava quel quid in più che poteva spingerla ad ordinarne ancora e ancora! Un rivolo di schiuma di formò sulle sue labbra, che la giovane andò prontamente ad eliminare con la lingua.
    La spiegazione riguardo ciò che era accaduto sull'isola fu abbastanza esaustiva e... triste. Presa un po' dallo sconforto, Diane finì col poggiare la schiena sullo schienale della sedia e ad osservare il fondo vuoto del boccale, che reggeva tra le mani. Non riusciva ad essere insensibile riguardo a tragedie simili, troppo crude ed irrazionali per poter essere anche solo comprese.
    Era davvero accettabile arrivare a togliere la vita a qualcuno solo per un pensiero differente? Solo perché permetteva una libertà maggiore al sesso opposto? La rabbia iniziò a montare nella testa e nel cuore della gigantessa, che in quanto Amazzone, si sentiva molto più vicina alla sorte del clan Shiunsen, apparentemente abbandonato anche dalla Marina stessa.

    La Marina dovrebbe proteggere i deboli, eh?! Stronzate! Ecco un altro esempio di come chi dovrebbe amministrare la giustizia finisca col rivelarsi il peggiore dei criminali. Permettere l'assassinio di un capo clan e della sua erede, chiudere gli occhi davanti alle scorribande... e poi saremmo noi pirati i "cattivi" ? C'è il buono ed il marcio ovunque a quanto pare...

    Un monologo interiore, il cui quesito finale, per quanto retorico, pareva non trovare risposta. In quanto pirata anche lei avrebbe potuto macchiarsi di crimini simili... in realtà l'aveva già fatto. Assaltare altre navi, derubare qualcuno dei propri averi, c'era già passata. Che fosse ipocrisia la sua? Oppure l'intrinseca convinzione di avere un limite che non avrebbe mai voluto superare?
    Il turbinio delle sue emozioni prese il sopravvento e culminò al termine del discorso dell'anziano, il quale si lasciò andare ai piaceri del tabacco. Senza neanche rendersene conto arrivò a stringere con troppa forza il boccale di birra, crepandolo. Lo poggiò sul tavolo, lentamente, continuando a tenere lo sguardo basso.

    Chiedo scusa... anche per prima. Non sapevo le cose stessero così. E voi come avete risposto o pensate di rispondere? Ad atti del genere c'è sempre una risposta. Presumo che lo stato del porto sia dovuto ad una di quelle scorribande di cui stavi parlando... quindi anche il clan che comanda qui è stato vittima degli attacchi. Sai se ci sono state alleanze o accordi con altri gruppi criminali o pirata? Ci troviamo su quest'isola anche per risolvere questioni personali, non solo per il piacere dell'esplorazione: dobbiamo recuperare una spada, un cimelio importante del clan del drago, ne hai sentito parlare?

    Sia il suo comportamento, sia la storia raccontata dall'anziano, avevano spinto Diane ad essere più diretta nelle sue domande, in fin dei conti era anche l'unico modo che aveva per sciogliere la matassa. Scoprire se la spada fosse passata da quel villaggio avrebbe aumentato le loro probabilità di trovare tutti quelli coinvolti nell'assassinio del maestro; le probabilità che non sapesse molto della faccenda erano alte, ma poteva aver ascoltato o visto qualcosa di utile.


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    Leader naturale Lv. 2
    Leon possiede delle doti fisiche ed un aspetto fisico invidiabile. Queste doti sono sempre state accompagnate da un carattere ed una presenza molto forti. Egli è sempre stato in grado di influenzare chi gli stava intorno; attirando l'attenzione durante i suoi discorsi, convincendo qualcuno ad aiutarlo o a fargli un favore. Crescendo questa sua capacità è servita a delineare la figura di un leader carismatico, in grado di influenzare le masse ed i suoi compagni, ispirandoli e spingendoli a dare sempre il meglio senza mai arrendersi. Questo suo carisma, unito ad una spiccata parlantina, gli permette di influenzare sia sfruttando la parlantina, sia sfruttando l'intimidazione. A questo grado sarà in grado di mantenere ed attirare l'attenzione nei suoi confronti.

    CITAZIONE
    Empatia Lv. 3
    Secondo i grandi saggi, capire gli altri equivale a capire sé stessi, non può esserci l'uno senza l'altro. Capire gli altri equivale a percepire e tradurre i loro sentimenti, emozioni esternate, nascoste o mistificate. L'empatia di Leon non si palesa unicamente durante la sua professione di medico, in quanto deve cercare di capire il male sia fisico sia emotivo del paziente, ma anche nel quotidiano quando si prodiga per intendere cosa provano e pensano coloro che si trovano attorno a lui, immedesimandosi in essi; un'operazione fatta di deduzione, di analisi che vanno dal linguaggio verbale fino al linguaggio del corpo. L'analisi dei gesti spontanei che lasciano intendere e quelli fatti con uno scopo ben preciso, usati per ingannare. E' fin qui che arriva la sua abilità, la capacità di discernere cosa si cela dietro al velo dei sentimenti e delle menzogne.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di capire cosa provano le altre persone e di percepire la menzogna o la verità celata, ciò è reso possibile sia da un'innata empatia nei confronti degli altri, ma anche da un'attenta analisi del linguaggio verbale e del corpo, che siano gesti voluti, spontanei o reazioni fisiologiche.

    CITAZIONE
    Shogun - Signore della Guerra Lv. 3
    Forte di avere una memoria eidetica, comunemente detta memoria fotografica. Una condizione che gli permette di ricordare tutto ciò che vede come se ne avesse scattato una fotografia. È sempre riuscito, fin da piccolo, ad eccellere nello studio, qualsiasi tipologia esso fosse, come lo studio dedito all'apprendimento di nuove nozioni o quello necessario alla propria formazione. Solito leggere di grandi guerrieri ed avventurieri ha fin da piccolo sviluppato una logica sopraffina dedita all'analisi tattica e strategica. Lettura coadiuvata anche da giochi che accrescessero questa sua capacità tattica, come gli scacchi o lo shogi l'hanno accompagnato durante la sua crescita e maturazione. Quando non agisce di impulso, Leon è un fine stratega, in grado di creare complesse strategie anche in pochi attimi, rispondendo in modo elaborato anche ai pericoli più immediati. Quando possibile sfrutta tecniche di meditazione per aumentare la concentrazione e favorire questa sua capacità.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di elaborare complesse strategie in pochissimi attimi oltre a concedergli la possibilità di mantenere la concentrazione anche nelle situazioni più ostiche.

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    Energia: 419 - 8 = 411
     
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    Parlato Damon
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    Pensato Damon


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    Per quanto concerne Indra, le sue azioni e decisioni lo portarono ancora una volta a sentirsi in una situazione spiacevole ed era un caso che accadeva sempre quando Damon era lontano da lui. Questo era un altro motivo per portarlo ad affidarsi alle sue forze, senza perdere il motivo per cui lo faceva e combatteva, avere un obbiettivo in testa e seguirlo fino a costo della vita e in quel caso era aiutare Damon e con lui, l'intera ciurma. Doveva rimanere pacato, tranquillo, con la mente che lo portava a crearsi nuove strade in cui lanciarsi, strade che lo avrebbero portato a scegliere il combattimento come seconda linea di fronte, la prima era giocare con la calma, sfruttare il tempo che aveva e affidarsi ciò che poteva per evitare di incappare in problemi. Lui doveva passare agli occhi di tutti come un semplice lupo, stravagante per il suo saper riuscire a spicciare parola, ma nulla di più, inoltre altro punto a favore, ciò che diceva era la verità. Erano davvero sconosciuti ai problemi dell'isola, non erano lì con intenzioni malevoli o ai danni di qualcuno, il loro obiettivo principale era riparare quella nave che a stento li aveva portati a Fiomar e poi ripartire, magari anche con qualche persona esperta che se ne intendeva di navi, un carpentiere nel gergo più comune e rapido.

    Non se lo aspettava dunque, Indra, di venir preso in custodia, come se fosse una sorta di criminale o testimone chiave di un processo e venir scortato da un capo che, detta così, sembrava essere un mafioso che accoglieva i nuovi arrivati o i nuovi pericoli di persona, per poi minacciarli e al massimo ucciderli sul posto. Quest'ultima teoria era estrema, certo, ma ogni possibilità andava presa in conto, anche solo per non abbassare la guardia dinanzi a questa donna che gli uomini, in precedenza, avevano citato come "La Signora". Probabilmente a capo del porto o della zona, forse quelle navi rosse che stavano per partire appartenevano a quella donna, quelle contenenti la polvere da sparo in gran quantità, chissà a cosa serviva, Indra non era un chimico, ma l'aveva sentita varie volte e quasi sempre esplodeva, quindi di certo dovevano causare un bel trambusto. Tra due personaggi di quel gruppo, sembrava esserci una sorta di contrasto, uno di loro aveva inteso che Indra fosse "buono" o comunque, non un pericolo per loro, l'altro osservando la pacatezza del lupo non poté fare altro che prenderlo come un consenso e dunque condurlo, con più ragione di prima, al cospetto del loro capo. Prima di ululare, Indra nota che alcuni della banda abbandonano presto l'idea di soverchiare su di lui, notando infatti la sua calma, iniziano a perdere di interesse o almeno, cede l'idea di vederlo come un nemico, tornando ognuno di loro ai propri posti di lavoro. Con quel ululato, tutti si voltarono verso di lui, aspettandosi adesso una sorta di attacco a sorpresa, magari un morso, un salto addosso all'omaccione, insomma, un'azione movimentata ai danni di quegli uomini e invece no. Tornò anzi a comportarsi da calmo e pacato lupo e durante quel tragitto, in direzione di Leon, Indra iniziò a pensare che probabilmente la donna che dovevano vedere, si trovasse nei pressi della carpenteria e ciò avrebbe aiutato di gran lunga l'animale superiore a richiamare a sé Leon, in caso di uno scontro. Sempre durante la "passeggiata", venne avvicinato dallo stesso uomo che poco prima aveva lanciato quelle poche parole favorevoli al lupo per non portarlo con loro, cercando di avere un atteggiamento amichevole, pur restando ad una distanza di sicurezza. Indra non aveva alcun motivo per infierire su di lui o sugli altri lì presenti, anche perché non era lui il nemico che tanto cercavano, anzi, era la vittima di una qualche ipotetica caccia all'assassino o all'oppressore.
    «Perdonalo...» stava bisbigliando ed era comprensibile, non voleva farsi sentire dagli altri rimanenti della banda e dal suo capo, ma per fortuna l'udito del lupo era abbastanza sviluppato da aiutarlo a comprendere cosa stesse dicendo. «Ha passato dei brutti momenti. Comunque se non avessi nulla da temere, allora potresti stare tranquillo, la nostra signora sicuramente ti lascerà andare senza problemi.» lo guardò alcuni secondi, Indra al tipo, non sapeva se rispondergli o prendere ogni singola parola, come fine a sé stessa, senza il bisogno di dover dare altre risposte. Non perse tempo, voleva rispondergli e lo fece, ma anche dando quella risposta, sarebbe parso, se sentita da altri, come una chiara e normale discolpa di sé stesso, annunciando la sua innocenza in quelle questioni che non lo ritraevano come un criminale.
    «Non temo nulla, perché so di essere innocente e lo dimostrerò anche al capo di cui mi ho sentito parlare dal capo di questa combriccola.» rispose tranquillamente e nel mentre il suo naso avrebbe probabilmente percepito l'odore di Leon muoversi, sentirlo leggermente più intenso, come se si stesse avvicinando, non comprendeva bene se erano loro ad essere vicini all'edificio del carpentiere o era Leon che si stava avvicinando a loro, i suoi occhi, sfortunatamente, erano per lo più ostacolati dalla presenza dei vari individui, anche se avrebbe cercato di guardare oltre, sperando di intravedere qualcosa o, nel migliore dei casi, qualcuno.

    Lontano dal porto e dagli affari di Leon e Indra, Damon e Diane si ritrovarono a dover vivere altre faccende, collegate più strettamente all'isola e meno alla nave da riparare, pur mostrando la loro parte innocente, cosa che erano per davvero, ma in questo caso, la loro ignoranza era un'ottima causa. L'ignorare ciò che stava accadendo perché privi di una chiara risposta alla quale aggrapparsi, almeno per Damon, visto che da lì a poco Diane avrebbe parlato con tizi seduti al tavolo lì vicino. Il ragazzo era particolarmente interessato alla cucina di quel cuoco, il suo modo di cucinare e sapere che era davvero talentuoso, lo avrebbe aiutato a trovare una degna colazione alla mattina ed inoltre, sperava che li avrebbe seguiti da lì a poco, quell'ultima postilla sarebbe stata l'enorme montagna da valicare per arrivare a ciò che la ciurma puntava: un cuoco ed un carpentiere. Durante quella recensione dei cibi così prelibati, i due marinai confabularono tra di loro, più che altro era colui che si era avvicinato più tardi a loro, chiacchierando con più pacatezza e ragione, rimproverando il suo compare sul modo di porsi. Aveva effettivamente sbagliato, lanciando delle parole dure ad entrambi, in maggior modo a Diane, senza comprendere che quella era la prima volta che mettevano piede sull'isola di Fiomar, comprendeva che sicuramente la situazione non era delle migliori, ma di certo avrebbe anche potuto comprendere che stava parlando con dei visitatori, gente che non si sarebbe fermata lì per sempre. Dopo quella rapida recensione, Damon e Diane decisero di agire ognuno per un proprio piano. La donna voleva più informazioni in merito all'isola, probabilmente era anche la scelta più giusta, ciò l'avrebbe portata a crearsi già delle ipotesi, mentre invece Damon voleva conoscere quel cuoco che aveva preparato quei piatti altamente sfiziosi e gustosi.

    Dopo essersi separato da Diane, il giovane si ritrovò all'interno di quella che era la cucina della locanda. Un luogo impregnato da aromi di ogni tipo, spezie, odore di carne, verdure, frutta, dolci, era un mashup di sapori e aromi, ma anche all'occhio aspettava la sua parte, come giusto che fosse. L'interno era quello che doveva sembrare, una cucina, nel termine più povero. Un bancone dopo l'entrata, pieno di stoviglie e piatti contenenti quello che dovevano essere le varie portate, leggermente troppe per una stanza dove la cosa che più mancava erano le persone. Non poteva di certo chiedergli per chi fossero, ma rimase comunque coinvolto, visto l'odorino che rilasciavano che erano di per certo buoni, anzi, magnifici. L'attenzione però cade subito su colui che stava sfilettando un pesce, l'accuratezza e la bravura di quest'ultimo impressionarono magistralmente Damon che rimase a bocca aperta, era come osservare un maestro di un dojo, ma in quel caso, quella maestria era nella cucina. Si notava la bravura nell'utilizzo di quel coltello, maggiore rispetto a quell'accuratezza che aveva dimostrato Leon, in una chiave più da spadaccino, lì si notava davvero la buona cucina. Dall'altro lato gli occhi di Damon incontrarono quelli del cameriere che rimase a bocca aperta, perché ovviamente non era un luogo dove rimanere e Damon, ovviamente, rispose lanciandogli un ironico saluto militare, sorridendogli, come se niente stesse accadendo. In quel frangente, il cuoco si rivolse immediatamente a Damon, il suo sguardo e fervido di rabbia, un'enorme ferocia, forse un po' troppa, probabilmente era uno quei cuochi che considerava la cucina come il proprio ambiente, il luogo personale dove mettere in mostra le proprie arti e la propria bravura.
    «Hey, ma qui tu non puoi entrare. Ti sembra il caso di disturbare un professionista mentre lavora?» il suo puntare la rabbia contro Damon, i suoi movimenti, sembrano far parte di una coreografia di un ballo drammatico, di un'opera lirica in cui il protagonista, sotto una luce buia e offuscata, esprime il suo dolore più grande. Dopo quell'espressione di rabbia, il cameriere è costretto all'uscita di scena, lasciando Damon e il cuoco da soli, in questo modo i due avrebbero potuto dialogare nel miglior modo possibile e senza pareri esterni a disturbare. Respirò, una volta e poi un'altra ancora, doveva rilassarsi e poi avrebbe potuto affrontare quel momento.
    «Mi perdoni per la mia insolenza.» fece un inchino, sia per scusarsi che per salutare il cuoco stesso. «Io volevo semplicemente ringraziarla per ciò che ha cucinato e anche il cameriere per le bevande che ha portato, erano davvero impeccabili! Volevo anche conoscerla meglio, una persona come lei sarebbe perfetta come cuoco sulla nostra nave visto che ahimè ne siamo sprovvisti. Le chiedo ancora scusa per averla disturbata, per essermi presentato qui in cucina senza alcun preavviso.» concluse di parlare, stringendosi le braccia e osservando il proprio interlocutore, osservando di tanto in tanto i piatti che lui stesso aveva preparato.



    CITAZIONE
    Nome Abilità: Segugio Lv. 6
    Descrizione: Il continuo contatto con Damon, ha portato il fiuto del ragazzo ad essere virtualmente indimenticabile per il lupo che non solo lo riconoscerebbe anche in caso di copia o di un falso, ma anche in un raggio di 2160 metri. Il contatto secondario con Leon è aumentato a 1080 metri, insieme a Diane, la sua compagna, potendo percepirli con il suo fiuto anche su oggetti che sono entrati in contatto con loro, potendo ricostruire una traccia olfattiva. Lo sviluppo ulteriore del fiuto aumenta anche per i componenti organici, potendo rintracciare ogni essere vivente, che si tratti di animali o vegetazione, secrezioni, sangue e veleni, in un raggio di 200 metri. Lo sviluppo continuo del fiuto adesso gli permette di comprendere se il cibo è infettato o avvelenato da sostanze di bassa fattura e raramente da sostanze di media fattura che potrebbero ferire interiormente lui o i suoi compagni. Con il rilascio di odori bio-chimici, riesce a comprendere anche se una persona è malata o prossima alla morte, inoltre può comprendere, non sempre di possibile riuscita con nemici troppo forti o che sanno mascherare i loro intenti, se si tratta di persone con cattive intenzioni, persone impaurite e percependo ogni tipo di emozione. Per i componenti inorganici Indra sarà in grado di percepire metalli e oggetti preziosi, con le dovute probabilità, aumentando il tasso di fortuna nonché di poter scovare oggetti di buona fattura e raramente di ottima fattura, sempre contando le dovute probabilità.
    Consumo: //
    Livello Richiesto: 600 Exp

    CITAZIONE
    Nome Abilità: Rottura della 4a parete lv. MAX.
    Descrizione: Questa abilità permette di poter comunicare alcune volte con il master, come se si trovasse faccia a faccia e con il lettore, potrà creare scene comiche. Sotto questa abilità il pg più volte concepisce di essere stato scritto e di avere il fato a guidarlo e più volte potrà interagire con esso, naturalmente, il pg non potrà nuocere al fato ma saprà che è lì presente ad osservarlo e che potrà parlargli in privato anche se agli occhi di altri pg apparirà come un completo svitato.
    Consumo: //
     
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    Il passo veloce del capitano Leon viene prontamente seguito, senza che ci siano particolari problemi di affaticamento a quanto gli pare, dall'avvenente figura femminea, mentre quella capigliatura rosea e vaporosa si lascia cullare dalle sue stesse movente sinuose e dal vento che li sussurra scompigliandoli leggermente. Sembra davvero estremamente rilassata, forse perché troppo sicura nelle sue capacità, o semplicemente potrebbe aver intuito tutto ciò che sta succedendo, stranamente all'onor del vero, dato che il giovane non se lo saprebbe spiegare. Ci sono diverse opportunità, ma tutte sono decisamente oscurate dalla certezza della verità. Quel carisma che l'accompagna non sembra proprio abbandonarla in alcun momento, da sempre l'impressione, forse anche non volendo, che tutti possano fermarsi a guardarla al suo solo passaggio, le movenze hanno un'ascendente sublime, quasi aleatorio.
    In quella sorta di passeggiata frettolosa, tutta mirata al ricongiungimento con il maestoso cane Indra, Stella non sembra proprio voler intrecciare un discorso costruttivo con il capitano, i suoi occhi sono persi in una pacata tranquillità ammirando il paesaggio che sfila lentamente davanti ai loro sguardi, ciò non significa tuttavia che sia chiusa ermeticamente nei suoi pensieri, forse non ha ritenuto che l'altro fosse particolarmente interessato al chiacchiericcio, dato che nel momento in cui lui le rivolge quel verbo il volto, soavemente incoronato da un dolce sorriso benevolente, si pone a guardarlo nell'ascolto del discorso. Così è Indra il nome del tuo compagno. Inclina con semplicità il capo, mostrandosi per nulla sorpresa da quella rivelazione, mentre gli occhi penetranti si immergono nei suoi. Se questo tuo amico, probabilmente un lupo, non facesse nulla di avventato non avrebbe di che temere... Ma si blocca immediatamente, come se le parole avessero preso un singulto, quel momento di esitazione lo fa sembrare volutamente dettato dal caso, inverandolo nell'economia del suo discorso e del suo modo molto suadente di dire le cose, abile sicuramente nella dialettica a quanto sembra. Credo comunque che, per rispondere egregiamente alla tua domanda, io debba semplicemente renderti edotto del fatto che tu e i tuoi compagni siete già finiti in un mare di problemi. Non che io ve ne possa procurare naturalmente, lungi da me... Alza lentamente le mani come se la cosa fosse naturale. Ma le circostanze non sono delle migliori e la spiegazione sarebbe troppo lunga per affrontarla al momento. Non posso fare a meno di complimentarmi per il tuo acume, per quanto non siano cose difficili da notare. Sarò molto lapidaria per essere chiara e schietta: stiamo per affrontare una guerra e voi siete capitati proprio nel mezzo dei preparativi. In quel momento quel bocciolo di rosa si dischiude in un sorriso decisamente misterioso, con un accenno di bianco che trapela dalla aperta serratura; gli stessi occhi appaiono brillare di una luce differente, per quanto appaia sempre molto sensuale.
    Solo a quel punto ogni domanda, ogni dubbio, ogni mistero e ogni intenzione deve necessariamente essere messa da parte essendo che ad una cinquantina di metri possono entrambi notare quel gruppetto di persona che si avvicina in loro direzione e Leon, con la sua ambizione estesa nell'aria, può facilmente capire che in quel gruppo è una sorta di timore a regnare sovrano nei loro animi, oltre che ad un odio molto elevato; l'unica cosa che non abbiano, a quanto pare, siano intenzioni ostili verso di lui. Tuttavia ecco che tutto muta. D'improvviso i loro occhi si sgranano proprio verso il capitano, per lo meno in sua direzione; tutti, nessun escluso vengono pervasi da un timore forse maggiore, ma allo stesso tempo il rispetto che sta crescendo denota che i loro occhi si sono portati su qualcosa dalla personalità magistrale. Non è difficile seguire i loro sguardi attoniti, carichi di quello stupore che contraddistingue l'inatteso e l'inaspettato. O più probabilmente... Comincia la creatura dalle sensuali fattezze. I miei uomini sono stati troppo zelanti. Almeno alcuni di loro. Lascia nuovamente qualcosa di non detto, sembra nascondere davvero qualcosa, perché l'haki del ragazzo mostra un sentimento che sta variando, qualcosa che muta nell'animo dell'affascinante Suzumar, per quanto il suo volto non pare proprio modificare i suoi tratti e la sua espressione così sicura e pacata, dentro sta avvenendo qualcosa, forse rabbia, ma non diretta verso Leon. Questo infatti si avvicina a quel gruppetto di persone e comincia a parlare, ma Stello non sembra voler avanzare, resta indietro di alcuni metri ferma al suo posto.
    Indra adesso che può scorgere sia il suo comandante che quella figura ancestrale, vede come tra i marinai comincia a serpeggiare un vociare basso, parole di stupore e sorpresa. Il ragazzo che lo accompagna sgrana gli occhi, proprio quello che ha cercato di fermare l'omaccione che muove il corteo. E' lei... Dice al grosso metalupo. Stella Suzumar. E proprio nell'avvicendarsi dei due gruppi, nel fermarsi faccia a faccia, che gli uomini si aprono in un ventaglio di fianco ai lati dei Indra e si prostrano in un profondo inchino rivolto alla ragazza. Suzumar-Dono, siamo al vostro servizio! Un coro d'agnellini si alza nell'aria, sotto gli occhi dei due pirati, bellamente ignorati al momento da tutto il resto di quelle persone. Solo la figura della ragazza avvenente pare permanere ferma e disinvolta, per nulla turbata da tutto quel trambusto.
    Siete davvero così impauriti da attaccar briga con gli stranieri, tanto da non accorgervi di quello che accade sotto al vostro naso? Languida anche quando pone quella domanda, ma sembra che delle note molto più imperiose escano dal suo tono, come se si fosse erta a comandante supremo di qualche esercito. Tornate al vostro lavoro a loro ci penso io... Una leggera pausa prendono le sue parole, mentre tutti loro si flettono in un inchino più nevrotico e prostrante. Tranne tu!
    Un istante, quasi invisibile a tutti coloro che la circondano, anche Leon con il suo potere del radar ha difficoltà a notare i suoi movimenti che consistono puramente nel sollevamento veloce della gamba dritta verso l'alto in obliquo a calciare l'aria. Un'immane falce di luce candida vibra nello spazio davanti a lei, un colpo tanto potente quanto disinvolto si affaccia dall'arto a dispiegarsi nello spazio vuoto. Una lama quasi invisibile che saetta maestosa percorrendo tutta la distanza che la separa dagli uomini sino a trapassare il ragazzo che, sino a poco prima, ha parlato con Indra, esattamente lui. Questo infatti, privo di difese, viene colpito pienamente al petto, dalla clavicola al fianco opposto, grondante sangue dalle labbra. In quell'esatto momento cade al suolo privato dei sensi e della ragione, il colpo è stato completamente devastante per il suo fisico troppo minuto. Non sopporto i traditori. Orbene... Sembra ridestarsi da un sogno, assettandosi in una posizione comoda, mentre gli uomini all'unisono sgranano gli occhi e restano fermi al loro posto. Potete andare! Come celata nuovamente da quella sua costante aura quasi erotica e aggraziata. Si signora! Volgono tutti i tacchi e cominciano a correre all'impazzata verso i moli.
    Senza crucciarsi troppo di quell'accaduto, la ragazza torna sorridente a fissare i due, soffermandosi a guardare il grande metalupo. Devo porgerti le mie scuse per come ti hanno trattato i miei cittadini, non credo siano completamente tranquilli in questo periodo. La voce, così come le movenze mentre gli si avvicina, risultano come sempre molto attraenti e nemmeno l'animale sembra scevro da quella sorta di candido ascendente.

    Intanto dalla parte opposta del villaggio, proprio all'interno della locanda che guarda il mare pigramente, c'è la ragazza gigante, seduta attorno al tavolo a parlare con quel vecchio capitano di una delle navi dalle rosse velature. Ode quelle parole cariche di tristezza, forse non per l'uomo, ma per coloro che gli sono vicini, lui sembra molto pacato come se le cose gli stessero scivolando sul corpo senza minare la sua imperturbabilità pregna di saggezza, dall'alto della sua veneranda età. Sembra che anche le parole dettata dai sentimenti della gigante non siano per lui modo di cruccio o di qualsivoglia sentimento malevolo, prende la vita com'è. Io credo che le sue scuse non siano da rivolgere a me. Sono vecchio e stanco, non ho mai avuto una famiglia e posso solo capire il dolore dei miei uomini... Tira una boccata con la pipa, come a voler dare un fermo leggero al discorso. In quel breve lasso di tempo, lo scalpiccio dei passi lenti che solcano le assi del pavimento, risuona nella stanza facendo giungere al loro tavolo il giovane cameriere che fissa i due con un po' di stupore negli occhi, non sembra proprio che si aspettasse quella scena. Posso portarvi qualcos'altro? Il ragazzo sempre cordiale e bendisposto sembra comunque essere abbastanza discreto, non facendo mai più domande del dovuto e lasciando che siano loro a dare le esatte spiegazioni, se solo lo volessero. Il vecchio tuttavia, tralasciando il suo sguardo calmo che si posa sul viso fanciullino, lo fissa negli occhi lambendo la barba folta di un sorriso rassicurante. Ci porti altri due boccali di birra, di quelli grandi mi raccomando. Precisa, mentre il giovane si protrae verso il tavolo per prendere le stoviglie vuote e comincia a dirigersi dietro al bancone per preparare il tutto. Così il vecchio torna a rispondere alla gigante. Non sono a conoscenza di tutti i dettagli, ma sicuramente ci stiamo preparando per un'assalto contro l'altra parte dell'isola. Abbiamo già tagliato tutte le linee di comunicazioni fluviali... Ciò sicuramente fa pensare che ogni ponte è stato fatto saltare in aria. Per questa parte del porto... Alza il capo verso il soffitto, mentre soffia altro fumo in quella direzione. E per questo porto almeno, dato che non è l'unico, trovandosi più vicino al fiume, ha ricevuto il colpo di martello più pesante. Non c'è nulla tuttavia che io possa dirvi sullo stato in cui riversa questo luogo, sembra che sia stato travolto da un maremoto, o almeno da un'alta marea che lo abbia sommerso. Inclina il capo, mentre la fissa con estrema attenzione. Perché? Volete unirvi alla nostra causa? Un po' scettico nel tono di voce, come se non fosse molto convinto di ciò che sta per ascoltare. Cimelio del clan del drago. Mmmmm... Mugugna pensieroso. Che io sappia non sono arrivate merci di questo tipo, forse deve domandare ad altri comandanti o direttamente ai capi clan, forse loro hanno acquistato qualcosa di valore. Certamente le risorse più ingenti ce l'hanno i comandanti, non i semplici cittadini o marinai.

    Intanto Damon entra nelle cucine, sospinto da quella profezia giunta da un mondo parallelo ove il grande burattinaio sta. In quel luogo di puro esibizionismo dell'arte culinaria, il cuoco esperto e maestro nella sua arte, comincia a guardare stupito la reazione del giovane uomo, come se non si aspettasse un'azione simile. Muah muah muah muah... Prende il coltello e lo muove veloce a farlo roteare nella mano e, agli occhi del pirata, quel gesto appare davvero veloce, denota certamente una maestria nell'arte culinaria, ma forse è anche qualcos'altro. Infine lo pianta all'interno del legno del tagliere, lasciandolo così a svettare sopra di questo e a vibrare per qualche attimo. Mi compiaccio sai... Porta le mani chiuse a pugno sui fianchi, mentre gli si avvicina con tutta calma e si piazza proprio davanti a lui a circa un metro. Su via, adesso alzati, non c'è bisogno di tutte queste scene, per un bravo cuoco i complimenti sono sempre bene accetti. Muah muah muah muah. Borioso e carico di superbia praticamente, sembra che stia inscenando una falsa molto ben elaborata, troppo crogiolato nella sua sete di essere elogiato per la cucina e per i suoi piatti così deliziosi. Aspetta... Alza le braccia e comincia a sventolarle davanti al corpo. Io? Pirata? Sembra davvero molto sorpreso e decisamente per nulla preparato a quella proposta. No no no, non se ne parla neanche. Ti è dato di volta il cervello? Io sono un cuoco, mi piace cucinare mica assaltare navi e derubare le persone? Però... Sembra meditabondo all'improvviso, tanto che porta la mano destra a massaggiarsi il mento con molto vigore e il gomito poggiato sull'altro arto. Diventare ricco e aprire una catena di locali, essere il cuoco migliore del modo, famoso su tutte le isole, far assaggiare i miei piatti a tutti gli esseri viventi... Sta cominciando a gongolare a quei pensieri. Ma no no no, cosa dico. No! Torna a sventolare le braccia in modo sconclusionato. Non è proprio il caso e non adesso soprattutto, dato che siamo occupati per i preparativi. No, non posso accettare. Ma sarò felice di offrirti uno dei miei piatti più deliziosi. Muah muah muah muah! Pare proprio che quel ragazzo si faccia le domande e si dia le risposte da solo, ma non sembra affatto antipatico.

    Edited by Francesco_Archimonde - 6/4/2020, 08:33
     
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    Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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    Stella riusciva a muoversi con grande leggiadria, risultando mai volgare anche nella corsa. Il suo comportamento e la sicurezza che ostentava incuriosivano non poco lo spadaccino, che non poté fare altro che provare a leggerla, a capirla, ad analizzarla. Decifrare le sue emozioni risultava ancora difficile, a parte una grande sicurezza non riusciva a "vedere" altro, tutto ciò che poteva supporre si basava unicamente su ciò che lei aveva scelto di mostrargli, ma era abbastanza per delineare un quadro generale. L'aveva trovata da sola nell'officina, intenta a lavorare alla costruzione di un'imbarcazione, nessuno vicino a lei che la guidasse o le desse degli ordini, ciò stava a significare che la donna non solo era abbastanza esperta da eseguire quei lavori da sola, ma che doveva anche rivestire un ruolo importante nell'attività dei "Fratelli Suzumar". Aveva ricevuto una buona educazione, lo si capiva da suo portamento e dal modo di parlare, qualcosa non alla portata di tutti in quel villaggio, da ciò che aveva potuto vedere. Quindi probabilmente si trovava al cospetto di qualcuno di importante anche per il villaggio! Inoltre, la persona con cui stava "passeggiando" doveva essere allenata o addestrata alle arti marziali: riusciva a tenere tranquillamente il passo senza il minimo affanno!
    La possibilità che fosse una figura di spicco all'interno di quella società diminuivano la probabilità di riuscire ad arruolarla, ma non la portavano a zero, in compenso, se ciò si fosse rivelato vero, sarebbe potuta essere una valida fonte di informazioni per ciò che riguardava il loro obiettivo primario!
    Rendere Stella una loro alleata sarebbe stata sicuramente una mossa ottima per dare il via alle loro ricerche, ma le aspettative dello spadaccino vennero ben presto schiacciate dalla pesante realtà dei fatti; come avevano avuto modo di intuire dal momento del loro arrivo, le cose su Fiomar non andavano benissimo.
    Le domande poste da Leon trovarono una risposta tanto repentina, quanto soddisfacente. Il giovane non si aspettava di ricevere la soluzione ad ogni enigma, ma stava già iniziando a capire la situazione in cui si era cacciato insieme alla sua ciurma. Ascoltarla parlare, anche di argomenti così poco felici, risultò piacevole e appagante, dal momento che tutto fu molto più chiaro.
    Si erano ritrovati, a loro insaputa, nel bel mezzo di una guerra! Probabilmente tra gli isolani stessi, visto il modo in cui le imbarcazioni venivano caricate. L'espressione del ragazzo si fece un po' più cupa, aveva messo in conto che ci fossero dei problemi simili, ma riceverne la conferma non gli fece affatto piacere. Non conosceva i motivi dietro la decisione di dare il via ad un'azione di rappresaglia, ma dal modo il cui la sua interlocutrice ne aveva parlato, doveva trattarsi di qualcosa di molto serio.

    Una guerra... le cose allora sembrano essere più serie del previsto. Stella non mi sembra una persona incapace di dosare le proprie parole: o sta cercando di ingannarmi, e non ne avrebbe alcun motivo, oppure sta per accadere qualcosa di veramente grosso. Se le stime per l'inizio dei lavori di riparazione sono di una settimana, devono essere sicuri di mettere fine al conflitto in tempi brevi o, più semplicemente, non avranno più bisogno di tutti i carpentieri attualmente impegnati.

    La situazione è più grave di quanto avessi immaginato. Le guerre non sono mai un argomento facile o chiaro-

    Il suo discorso venne interrotto proprio dall'avvistamento di Indra, accerchiato da un gruppo di uomini. Si muovevano come a scortarlo, uno dei quali più vicino a lui, ma non riusciva a leggere o avvertire alcun tipo di ostilità da parte loro nei suoi confronti, ma un odio profondo era instillato nel cuore di qualcuno di quegli uomini, ma non poteva dire con certe in chi o in quanti.
    Si affrettò per raggiungerli, mantenendo un passo costante, e per quanto fosse in pensiero per la sorte del compagno, la sua espressione non trasudava preoccupazione. I suoi movimenti restavano decisi e "nobili".
    A quel miscuglio di emozioni, provate dalla "scorta" del meta-lupo, si aggiunse anche un forte timore, che nacque nell'istante in cui notarono la presenza di Leon e Stella.
    Fu subito chiaro il motivo del cambiamento nel loro atteggiamento, parevano quasi tremare dinanzi alla donna che lo accompagnava ed il perché fu presto rivelato: era la loro Signora.
    La rivelazione, che andò a confermare la sua teoria, fece apparire un mezzo sorriso di soddisfazione sul volto del giovane, il quale osservò con maggior attenzione la scena. La donna non sembrò particolarmente felice del comportamento dei suoi sottoposti, dimostratisi fin troppo zelanti nel loro voler accompagnare un "semplice turista" da lei. Poco dopo quella ramanzina non troppo velata, accadde qualcosa di inaspettato. Con un movimento rapido, quasi impercettibile, eseguito conservando la grazia che l'aveva contraddistinta sino a quel momento, Stella portò verso il cielo la sua gamba, scagliando un fendente falciforme di energia contro uno di quegli uomini, bollandolo come traditore.
    Il movimento fu così rapido che persino Leon fece fatica a seguirlo, sbalordendolo e confermando i suoi sospetti riguardo la pericolosità della giovane Suzumar. Quel colpo bastò per mettere fuori combattimento l'uomo e ad attivare la mente del giovane, che iniziò a formulare nuove ipotesi. Il suo primo istinto fu quello di avvicinarsi all'uomo colpito, il quale più di tutti si era dimostrato amichevole nei confronti del Lupo. Si incamminò verso di lui, chinandosi sul suo corpo per sincerarsi delle sue condizioni. Prima di dare il via ai controlli, si rivolse ad Indra, il quale risultò sorpreso tanto quanto lui per la scena che aveva appena visto.

    Leon, va tutto bene?
    Sì, è andato tutto bene. Anche meglio del previsto. Presumo che quei marinai ti stessero portando da Stella."

    Durante lo scambio di battute, diede il via ad una veloce visita al corpo di quell'uomo; probabilmente non era morto, ma desiderava accertarsene. Sfruttò l'occasione anche per cercare simboli sul corpo o sugli abiti che potessero ricondurlo ad una particolare fazione, oltre che ad eventuali ferite pregresse. Prestò particolare attenzione alla ferita creata dal colpo lanciato dalla "Signora" al fine di provare anche a ricavare qualche informazione in più sulla tecnica usata e sullo stile di combattimento adottato. Cercò di medicare, ove possibile, strappando lembi degli abiti del ferito. Durante le operazioni si rivolse a Stella, provando a capire qualcosa in più di ciò che stava accadendo.

    Stella, l'hai chiamato traditore... perché? Da quello che abbiamo visto sembrava ben disposto nei confronti di Indra, il più amichevole a dire il vero."
    Sì, in realtà mi volevano portare sul suo luogo di lavoro, penso che non rientrasse nei loro piani incontrarsi a metà strada.

    Anche Indra si aggiunse al discorso, cercando di spingere Stella a rivelare i motivi dietro quell'attacco improvviso. Per aver agito in modo tanto rapido e sicuro, doveva aver avuto già delle informazioni o aver notato dei precisi particolari; sarebbe stato molto utile anche per loro conoscerli, probabilmente quell'uomo non era l'unico "traditore" e se qualcun altro della stessa risma li avesse visti parlare con Stella, avrebbe potuto bollare anche loro come minacce.

    Non sembrava avere un odore pericoloso.

    Leon si rialzò dal terreno, scrollandosi la polvere dalle mani. Probabilmente le loro azioni avrebbero potuto insospettire Stella e far dubitare di loro, doveva quindi agire con perizia, rivolgendole parole di comprensione, che dimostrassero la loro fiducia nei suoi confronti. Dopotutto loro si trovavano da troppo poco sull'isola per poter giudicare le azioni di qualcuno che si era comportato bene nei loro confronti.

    Beh, non resta che fidarci di chi conosce meglio questo luogo e chi lo abita.

    Avrebbe concluso rapidamente; non voleva sembrare un demagogo manipolatore, la sincerità necessitava di poche e decise parole per essere efficace. Sicuramente quegli avvenimenti avevano aperto le porte a tante altre possibilità per i pirati Ryukugai, e Leon era disposto a coglierle tutte. La presenza di un "traditore" e della sensazione che aveva provato in sua presenza, gli riportò alla mente che anche nei dintorni del porto aveva avvertito le medesime sensazioni. Non l'aveva riconosciuto, quindi non poteva essere sicuro avessero origine unicamente da lui, per tale ragione ritornò a concentrarsi, questa volta con maggior consapevolezza riguardo cosa cercare: Odio.

    C'erano altre persone sospette al porto... che ci siano altri "traditori"? Che gli altri marinai si siano allarmati a causa di sbarchi sospetti o perché incitati. Non so bene cosa stia accadendo, ma non posso lasciar correre nel caso ci siano delle minacce per me e per i miei Compagni. La nostra nave si trova qui vicino, magari potresti spiegarci cosa sta succedendo, dopotutto, "siamo capitati nel bel mezzo dei preparativi di una guerra. "

    Si mosse per raggiungere la Suzaku, cercando di legare maggiormente con Stella, capirne le intenzioni ed i sentimenti; discutere di argomenti scottanti poteva servire a carpire ciò che si trovava dietro eventuali maschere o armature, ciò che si celava nel profondo, preparando il terreno al momento in cui avrebbe domandato riguardo la "missione" che aveva spinto i Ryukugai a sbarcare a Fiomar.

    Per quanto inizialmente la situazione fosse stata tesa, della buona birra era riuscita ad appianare tutte le divergenze che dividevano Diane e i marinai seduti a tavola. La giovane aveva deciso di unirsi a loro ed era stata accettata ben volentieri dal più anziano e saggio del gruppo. L'uomo dava l'impressione di essere molto ben informato in merito a ciò che stava accadendo nel villaggio e nell'isola in generale, non era altrettanto informato riguardo gli scambi commerciali.
    I danni al porto sembravano essere stati causati da una calamità naturale, un'eventualità che non convinse troppo l'Amazzone, ma che diede per buona per pote continuare il discorso.
    In risposta ai feroci attacchi, gli uomini del clan Shuinsen avevano provveduto a distruggere tutte le vie di collegamento con l'altra parte dell'isola, in modo da poter preparare una valida risposta all'affronto subito. La gigantessa non poteva che empatizzare con quelle persone, che avevano persone due delle figure di riferimento più importanti per loro ed erano state vittima di soprusi brutali. Avrebbe voluto rispondere positivamente alla "proposta" avanzata dal compagno di bevute, ma sapeva di non poterlo fare. Avrebbe dovuto discuterne prima con il suo Capitano, la scelta sarebbe spettata solo a lui. Bevve un altro po' di birra per schiarirsi ulteriormente le idee e dissipare il vero d'ira ed imprudenza che stava iniziando ad avvolgerla. Le sue convinzioni la spingevano a provare a fare qualcosa per risolvere la situazione, ma non erano dei paladini della giustizia o dei Marines, loro erano dei pirati e dovevano tener a cuore la ciurma prima di tutto il resto.

    Ma sono sicura che Leon accetterebbe. Dopo quello che è successo a Shimotsuki, non la farebbe passare liscia a quei bastardi del clan Kuro! Prendersela con qualcuno perché del sesso opposto è davvero da idioti! Potrebbero anche aiutarci nella ricerca della spada se noi aiutiamo loro!

    Era deciso. Non avrebbe lasciato correre, se fosse stato necessario avrebbe convinto anche i suoi compagni a non voltare lo sguardo dinanzi alla tragedia che si stava perpetrando a Fiomar. Bevve tutto d'un fiato ciò che restava della birra ed alzando il boccale verso il cielo avrebbe parlato con tono deciso, quasi urlando. La sua voce era energetica, capace anche di coinvolgere gli altri!

    Unirci a voi!? Potremmo anche farlo! Il mio capitano non lascerà quest'isola senza aver fatto qualcosa per la tragedia che ha colpito questo luogo! Finché ci troviamo qui, siamo comunque in mezzo a tutta questa faccenda, faremo la nostra parte se dovremmo... e riprenderemo ciò che è nostro di diritto!


    CITAZIONE
    Medicina Lv. 2
    La medicina è sempre stata una grande passione del giovane Leon. Passione nata dai primissimi momenti in cui ha dovuto restare con la madre(adottiva) Rin durante gli studi e le visite ai pazienti. Le sue conoscenze si basano prevalentemente sull'anatomia e sulle funzioni biologiche e chimiche del corpo umano/animale; non esita mai a studiare qualcosa di nuovo, così da essere in grado di adottare nuove metodologie di cura ed aiutare più persone possibile, anche appartenenti ad altre razze. E' in grado di sfruttare le sue conoscenze in combattimento; utilizzando le conoscenze anatomiche per colpire con maggior precisione, potendo causare maggior dolore rispetto alla reale entità della ferita, oppure è in grado di applicare le sue conoscenze biologiche e chimiche per poter offendere utilizzando sostanze di vario genere. Le sue capacità di cura gli permettono di agire su ferite non eccessivamente gravi, principalmente medio-lievi/lievi, potendo contare sui classici strumenti di un medico.

    CITAZIONE
    Leader naturale Lv. 2
    Leon possiede delle doti fisiche ed un aspetto fisico invidiabile. Queste doti sono sempre state accompagnate da un carattere ed una presenza molto forti. Egli è sempre stato in grado di influenzare chi gli stava intorno; attirando l'attenzione durante i suoi discorsi, convincendo qualcuno ad aiutarlo o a fargli un favore. Crescendo questa sua capacità è servita a delineare la figura di un leader carismatico, in grado di influenzare le masse ed i suoi compagni, ispirandoli e spingendoli a dare sempre il meglio senza mai arrendersi. Questo suo carisma, unito ad una spiccata parlantina, gli permette di influenzare sia sfruttando la parlantina, sia sfruttando l'intimidazione. A questo grado sarà in grado di mantenere ed attirare l'attenzione nei suoi confronti.

    CITAZIONE
    Empatia Lv. 3
    Secondo i grandi saggi, capire gli altri equivale a capire sé stessi, non può esserci l'uno senza l'altro. Capire gli altri equivale a percepire e tradurre i loro sentimenti, emozioni esternate, nascoste o mistificate. L'empatia di Leon non si palesa unicamente durante la sua professione di medico, in quanto deve cercare di capire il male sia fisico sia emotivo del paziente, ma anche nel quotidiano quando si prodiga per intendere cosa provano e pensano coloro che si trovano attorno a lui, immedesimandosi in essi; un'operazione fatta di deduzione, di analisi che vanno dal linguaggio verbale fino al linguaggio del corpo. L'analisi dei gesti spontanei che lasciano intendere e quelli fatti con uno scopo ben preciso, usati per ingannare. E' fin qui che arriva la sua abilità, la capacità di discernere cosa si cela dietro al velo dei sentimenti e delle menzogne.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di capire cosa provano le altre persone e di percepire la menzogna o la verità celata, ciò è reso possibile sia da un'innata empatia nei confronti degli altri, ma anche da un'attenta analisi del linguaggio verbale e del corpo, che siano gesti voluti, spontanei o reazioni fisiologiche.

    CITAZIONE
    Shogun - Signore della Guerra Lv. 3
    Forte di avere una memoria eidetica, comunemente detta memoria fotografica. Una condizione che gli permette di ricordare tutto ciò che vede come se ne avesse scattato una fotografia. È sempre riuscito, fin da piccolo, ad eccellere nello studio, qualsiasi tipologia esso fosse, come lo studio dedito all'apprendimento di nuove nozioni o quello necessario alla propria formazione. Solito leggere di grandi guerrieri ed avventurieri ha fin da piccolo sviluppato una logica sopraffina dedita all'analisi tattica e strategica. Lettura coadiuvata anche da giochi che accrescessero questa sua capacità tattica, come gli scacchi o lo shogi l'hanno accompagnato durante la sua crescita e maturazione. Quando non agisce di impulso, Leon è un fine stratega, in grado di creare complesse strategie anche in pochi attimi, rispondendo in modo elaborato anche ai pericoli più immediati. Quando possibile sfrutta tecniche di meditazione per aumentare la concentrazione e favorire questa sua capacità.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di elaborare complesse strategie in pochissimi attimi oltre a concedergli la possibilità di mantenere la concentrazione anche nelle situazioni più ostiche.

    CITAZIONE
    Energia: 411 - 8 = 403


    Edited by †Gunrock† - 11/4/2020, 21:48
     
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    n4cHz8P
    Doveva essere davvero una coincidenza quella che portò Indra a incontrare nuovamente Leon. Il suo cammino con gli uomini della "Signora" non venne turbato da altri fattori esterni pericolosi, come possibili nemici o possibile reazioni improvvise e dettate da un'ipotetica ira. Il suo olfatto percepì immediatamente Leon, il suo avvicinarsi e la presenza di un'altra persona, una donna, giovane, ma non minore d'età, non sapeva se fosse o meno "La Signora" che l'omaccione aveva precedentemente citato, la cosa che più contava era che avrebbe incontrato Leon e che avrebbe potuto avvisarlo, in caso di problemi. Il passo del gruppetto di marinai o comunque semplici lavoratori di porto, andava scemando, segno che la loro meta era più vicina di quel che sembrava, il lupo sentiva nell'aria un certo presentimento, un qualcosa che andava intensificandosi, probabilmente un'emozione distorta, della paura o semplice tensione, forse proprio dovuto all'incontro con la famosa donna a capo delle operazioni navali, inoltre, un vociare sempre più intenso sembrava farsi sentire nel gruppetto, qualcosa si stava smuovendo, erano gli ultimi rintocchi finali prima del famoso incontro tra Indra e la "sovrana" di quel quartiere o forse dell'intera isola. Ecco, un'altra cosa che sfuggiva alla conoscenza di Indra era se la donna che stava per incontrare, fosse realmente una sorta di sovrano, capo o semplicemente l'organizzatore dei lavori al porto, magari non era neanche chissà quanto importante nella società ed era stata scelta come "impiegato" per il controllo delle partenze delle navi. Poteva essere di tutto, non vi era una chiara definizione nel termine "La Signora", quindi ogni cosa era lasciata alla più pura delle immaginazioni. Durante quel momento, l'uomo che si era posto amichevolmente nei riguardi di Indra, pronuncia delle parole, scoprendo persino il nome della donna: Stella Suzumar. Non vi era tanto da pensarci sopra o fare chissà quali indagini, un nome e cognome che non conosceva, di certo non lo avrebbero portato a supporre chissà cosa, ma almeno aveva qualcosa in mano, anzi..tra le zampe. Quando si arrivò a quel fatidico incontro, il gruppo di soldati si aprì a ventaglio, posizionandosi quindi sui fianchi del lupo ed inginocchiandosi dinanzi alla donna mentre il lupo alzò i suoi occhi gelidi verso quest'ultima. Enunciano un saluto in coro, ricevendo però una sorta di sgridata, infatti Stella dice loro una certa frase che fa presupporre che abbiano dimenticato di eseguire ordini più importanti o fare controlli diversi dal prendere invece in custodia un meta-lupo che si era seduto al porto tranquillamente. Fu proprio in quel frangente che la donna, dopo una seconda esclamazione, questa volta più minatoria, fa partire un colpo che agli occhi di Indra arriva in ritardo, tanto è alta la velocità di quell'azione.
    "Cosa?! Quanto è stata veloce... quel colpo aveva delle leggere somiglianze al colpo di Damon e di Leon... eppure quelli riesco a vederli, ma questo? il pensiero di Indra si fece sempre più convinto quando vide i danni che la vittima di quel colpo aveva preso. Non era morto, quello no di certo, ma il suo corpo non era ridotto particolarmente bene, vista anche la perdita di sangue. Dopo quel colpo, la donna ridestò nella tranquillità, espletando anche una motivazione per quel colpo, ma senza spiegarla nel dettaglio. Indra aveva chiacchierato con un traditore quindi, ma su che basi? Con molta probabilità la donna aveva ricevuto delle prove in merito a dei traditori, una lista, oppure informazioni che riguardavano quel tizio che era appena stato steso? Non vi era nulla che desse certezza, ma per ora Indra cercò di non scomporsi, spostando il suo sguardo anche su Leon, cercando di decifrare qualcosa, perché con molta probabilità, anche lui ci era rimasto per quell'avvenimento.
    «Devo porgerti le mie scuse per come ti hanno trattato i miei cittadini, non credo siano completamente tranquilli in questo periodo.» Indra sembrava rapito dai movimenti di quella donna, cercando di distrarsi pensando a Damon, al suo alfa, ma la donna aveva dalla sua, un fascino da non sottovalutare.
    «Ho subito trattamenti peggiori, Stella Suzumar» disse il meta-lupo, rispondendo educatamente o comunque senza alcun astio verso la donna, nonostante l'azione precedentemente eseguita. «Ho notato il vostro essere..impegnati. Sono un compagno di Leon, ma rispondo personalmente al mio padrone. Leon, va tutto bene?» la voce del canide evoluto era sempre molto greve, come se avesse dei problemi influenzali, era come sentire la voce passare tra mille punte aguzze e divenir taglienti come esse, nonostante questo piccolo dettaglio, il comportamento dell'animale non era iracondo, rimase fermo dov'era, cambiando solo lo sguardo dalla donna allo spadaccino.
    «Sì, è andato tutto bene. Anche meglio del previsto. Presumo che quei marinai ti stessero portando da Stella» Leon in quel momento era leggermente con la testa fra le nuvole, ma non negativamente, probabilmente stava pensando all'accaduto di pochi secondi prima, chiedendosi come avesse potuto fare una cosa simile.
    «Sì, in realtà mi volevano portare sul suo luogo di lavoro, penso che non rientrasse nei loro piani incontrarsi a metà strada.» rispose Indra, osservando Leon avvicinarsi al corpo del malcapitato, sapeva che lo spadaccino stesso aveva delle doti in merito alla medicina, forse poteva constatarne l'entità.
    «Stella, l'hai chiamato traditore... perché? Da quello che abbiamo visto sembrava ben disposto nei confronti di Indra, il più amichevole a dire il vero» la voce dell'armato di spade avrebbe potuto indurre chiunque al fatto che lui stesse dubitando della situazione, ma altresì che non sapesse cosa stesse veramente accadendo, forse anche lui, come Indra, aveva poco in mano per consolidare qualche teoria.
    «Non sembrava avere un odore pericoloso» disse il lupo, ringhiando leggermente nell'osservare il corpo ferito e poi tornando a guardare la giovane donna.
    «Beh, non resta che fidarci di chi conosce meglio questo luogo e chi lo abita.» il ragazzo sembrò rassegnato, ma di certo non poteva, così dal nulla, creare ipotesi e confutarle sempre nello stesso momento. Non erano nella posizione adatta di dettare legge e ancor meno di puntare il dito verso persone di cui a malapena conoscevano il nome.

    Distante da quel luogo, in una cucina abbastanza lontana, Damon continuava ad intrattenersi in quella discussione con il cuoco che non solo metteva in mostra la sua enorme bravura con i coltelli e i suoi piatti, ma anche con le sue parole, nonostante la sua risata, almeno per Damon, era un sinonimo di.. stranezza. La disponibilità di quest'ultimo era sorprendente pacifica, nonostante i modi alquanto strani di porsi, non sembrava per quel momento una minaccia.
    «Mi compiaccio sai...» disse il cuoco, avvicinandosi a Damon, ponendosi davanti a lui. «Su via, adesso alzati, non c'è bisogno di tutte queste scene, per un bravo cuoco i complimenti sono sempre bene accetti. Muah muah muah muah.» sprezzante di quelle parole, si ricoprì di lodi su se stesso, come giusto che fosse, visto che a quanto pare era davvero un asso nella cucina, tanto meglio se sapeva anche vantarsene. La situazione però andò incrinandosi, o meglio, rabbuiandosi, infatti la proposta del ragazzo sembrò prendere in contropiede il cuoco che rimase leggermente spaventato da quella proposta. «Aspetta...» alzò le braccia in alto, gesticolando con le mani, cercando di rifiutare ancor prima di parlare. «Io? Pirata?» era sorpreso di aver sentito quelle parole è più che un rifiuto iniziale, sembrava più una sorpresa. «No no no, non se ne parla neanche. Ti è dato di volta il cervello? Io sono un cuoco, mi piace cucinare mica assaltare navi e derubare le persone? Però...» in quel momento di pausa, in cui lui cercava di rimuginarci sopra, Damon cercò dialogare con l'omino che si trovava dietro tutto quello, cercando di comunicare con chi si trovava aldilà di quelle legge metafisiche del mondo di Damon.
    «Signor Master, le dirò.. dopo questa discussione con il cuoco, cercherò un tatuatore, vorrei portare il simbolo del drago blu, lo stesso che ho servito quando mi trovavo a Shimotsuki.» magari quel momento di pausa in cui il cuoco rimuginava, avrebbe fatto passare Damon per un pazzo, ma ne aveva bisogno.
    «Diventare ricco e aprire una catena di locali, essere il cuoco migliore del modo, famoso su tutte le isole, far assaggiare i miei piatti a tutti gli esseri viventi...» l'idea di poter partire e viaggiare per posti nuovi,iniziava ad insinuarsi nella mente del cuoco che sembrava godere lui stesso di quel pensiero. «Ma no no no, cosa dico. No!» sventolò nuovamente le braccia, comprendendo che forse non era il caso, aggiungendo poi. «Non è proprio il caso e non adesso soprattutto, dato che siamo occupati per i preparativi. No, non posso accettare. Ma sarò felice di offrirti uno dei miei piatti più deliziosi. Muah muah muah muah!» Damon non rispose subito, ormai aveva compreso anch'egli, anzi.. aveva ricevuto un ulteriore prova che in quel luogo stava accadendo realmente qualcosa di pesante.
    «Comprendo le tue difficoltà, ma accetterò questo tuo piatto delizioso, solo quando starai con noi sulla nave, magari diretti verso un'isola sconosciuta o un regno sconosciuto, con le proprie culture e tradizioni culinarie diverse! Non ti obbligherò a seguirmi e anzi ti ringrazio di starmi ad ascoltare, ma come ben sai, vivere nuove avventure la porterà ad avere un confronto anche con altre culture e nel suo caso, con altri nuovi ingredienti e nuove ricette. Non è una promessa per abbindolarti, perché sai che il mondo non è solo quest'isola, ma c'è di più, tanto di più e io lo scoprii salpando con i miei genitori e, dopo vari anni, con il mio gruppo. Ad ogni modo, ti ringrazio per la tua cucina, sei oggettivamente il miglior cuoco che io abbia mai incontrato fino ad ora.» disse Damon, rivolgendosi al tipo del "muah muah muah", ma non concluse quel suo discorso. «Per quanto riguarda questi preparativi, se puoi parlarmene ti ascolterò, se è per essi che non puoi accettare, anche se vorresti, potrei aiutarti e in cambio beh.. il mio gruppo potrebbe accoglierti a braccia aperte. Un'ultima cosa...» colpo di tosse tattico per spezzare la discussione. «Non c'entra tanto con l'argomento, ma conosci per caso un luogo, sull'isola, dove è possibile farsi un tatuaggio?» dopo quest'ultima domanda, non aveva più nient'altro da aggiungere, non rimaneva che aspettare i suoi pensieri, incrociando le braccia e sperare in un buon risultato.



    CITAZIONE
    Nome Abilità: Segugio Lv. 6
    Descrizione: Il continuo contatto con Damon, ha portato il fiuto del ragazzo ad essere virtualmente indimenticabile per il lupo che non solo lo riconoscerebbe anche in caso di copia o di un falso, ma anche in un raggio di 2160 metri. Il contatto secondario con Leon è aumentato a 1080 metri, insieme a Diane, la sua compagna, potendo percepirli con il suo fiuto anche su oggetti che sono entrati in contatto con loro, potendo ricostruire una traccia olfattiva. Lo sviluppo ulteriore del fiuto aumenta anche per i componenti organici, potendo rintracciare ogni essere vivente, che si tratti di animali o vegetazione, secrezioni, sangue e veleni, in un raggio di 200 metri. Lo sviluppo continuo del fiuto adesso gli permette di comprendere se il cibo è infettato o avvelenato da sostanze di bassa fattura e raramente da sostanze di media fattura che potrebbero ferire interiormente lui o i suoi compagni. Con il rilascio di odori bio-chimici, riesce a comprendere anche se una persona è malata o prossima alla morte, inoltre può comprendere, non sempre di possibile riuscita con nemici troppo forti o che sanno mascherare i loro intenti, se si tratta di persone con cattive intenzioni, persone impaurite e percependo ogni tipo di emozione. Per i componenti inorganici Indra sarà in grado di percepire metalli e oggetti preziosi, con le dovute probabilità, aumentando il tasso di fortuna nonché di poter scovare oggetti di buona fattura e raramente di ottima fattura, sempre contando le dovute probabilità.
    Consumo: //
    Livello Richiesto: 600 Exp

    CITAZIONE
    Nome Abilità: Rottura della 4a parete lv. MAX.
    Descrizione: Questa abilità permette di poter comunicare alcune volte con il master, come se si trovasse faccia a faccia e con il lettore, potrà creare scene comiche. Sotto questa abilità il pg più volte concepisce di essere stato scritto e di avere il fato a guidarlo e più volte potrà interagire con esso, naturalmente, il pg non potrà nuocere al fato ma saprà che è lì presente ad osservarlo e che potrà parlargli in privato anche se agli occhi di altri pg apparirà come un completo svitato.
    Consumo: //
     
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    I due pirati, il capitano e il metalupo, tornano a riunirsi dopo la leggera separazione, soprattutto per le vicissitudini del caso, mentre quell'avvenimento ha spiazzato entrambi. Il colpo lanciato dalla "Signora" del villaggio, e del suo clan, sembra aver sorpreso leggermente i due soprattutto il grosso animale che non si è proprio aspettato qualcosa di simile. In ogni caso Indra si volge verso la rosata ragazza per porgerle i suoi saluti e le dovute presentazioni, di rimando, questa gli volge un sorriso molto più marcato e genuino, qualcosa che faccia quasi sciogliere i cuori più impavidi; lo sguardo intenso e ammaliante di lei sembra un macigno sul capo di chiunque lo incontri, una sensazione trascendente, ma non maliziosa al tempo stesso. Ciò nonostante trovo comunque che la nostra ospitalità debba essere migliore di quanto l'è stato elargito. Mi permetta almeno di sdebitarmi con un pranzo, dopo aver controllato la vostra nave. Affabile e molto propensa ad intrecciare un rapporto d'amicizia anche con il grosso animale. Comprendo la sua posizione allora. Abbiamo molto lavoro da fare ancora, siamo a buon punto, ma lasciare le proprie mansioni per queste cose di poco conto non è proprio qualcosa che mi faccia piacere. Avevano proprio bisogno di una bella lavata di testa. Il tono delle ultime parole appare leggermente ironico, ma non per questo meno veritiero, dato il trattamento che ha riservato ai suoi sottoposti.
    Nel chiaro intento di analizzare il corpo intanto, Leon, riesce a percepire il soffio vitale scorrere ancora nella carcassa dilaniata da quel colpo, composto della sostanza stessa del vento, oltre a notare che la ferita appare molto profonda e chiaramente mortale se non curata al più presto; una cosa che risalta particolarmente è la grandezza del taglio, come inflitto da una lama davvero molto spessa, qualcosa di poco fattibile anche per il più grande degli spadoni, raggiunge circa i venti centimetri, con una precisione quasi chirurgica. Non sembra tuttavia che la ragazza si stia preoccupando particolarmente della sua salvaguardia, per quanto apparsa decisamente molto propensa all'interlocuzione con i nostri pirati, non dona nemmeno più un'occhiata al presunto traditore, che si mostra, allo sguardo del capitano, com'è realmente. Per quanto Diana sia bene a conoscenza dell'intreccio tra la parte opposta dell'isola, quindi del clan Kuro, con la marina militare, il tutto spiegato dal vecchio capitano, il nostro Ryukugai ne viene a conoscenza in quel momento esatto tramite un semplice ed unico particolare: un tatuaggio. Nel momento in cui alza il polsino della casacca indossata dallo sventurato, lacerata completamente in due parti da quel taglio, nota sulle vene celesti del polso una forma sin troppo conosciuta per passare inosservata o ignorata: il simbolo della marina svetta come una bandiera che solca i mari, uno stemma palesemente riconoscibile, con tutto il significato che consegue, impossibile da ignorare. Al ché, nel notare quelle forme, la stessa Stella non riesce a trattenere una pacata e molto elegante risata, coperta con la mano a parare le labbra carnose e dalle dolci forme. Anche il più stupido dei traditori, tenendo conto di quello che vedo. Commenta con tono sarcastico, per quanto non sembra minimamente scomporsi, avvicinandosi lentamente ai due e guardandoli con attenzione. Adesso potete capire contro chi siamo schierati... Spiega la ragazza, con quella voce dalle melodiose fattezze che si propaga nell'etere e avvolge come un dolce manto tutti coloro che la circondano.Il fatto che sia una persona ben disposta nei confronti di un'altra, non significa che non sia un traditore! Dichiara con tono pacato, senza perdere quella calma. Il clan Kuro si è alleato alla marina militare. Oltre a dover combattere contro di loro ci tocca anche guardarci le spalle dai marine. Non posso permettere che ci siano delle infiltrazioni, la mia signora mi ha chiaramente ordinato di controllare intervenire in caso ci fossero stati codesti casi. Ciò chiaramente rivela la presenza di un ente superiore alla ragazza, qualcuno che comandi quell'isola più in alto in grado, per il momento tuttavia non sembra aggiungere altro. Leon, dal canto suo, può analizzare quella ferita con tutta calma, notando certamente una potenza d'impatto estremamente devastante, non sembra essere qualcosa che rientri nelle sue conoscenze però, non ha mai visto nulla di simile in vita sua, forse chiedere qualche informazione in più all'esecutrice potrebbe risultare sicuramente più utile da quel punto di vista. Benissimo... In quel momento, dopo le ultime parole del capitano, Stella fa segno di proseguire verso i moli, così avrebbe potuto spiegare tutto. L'isola è divisa in due parti, rispettivamente controllate da due clan differenti. Il clan che legifera sopra della mia famiglia è lo Shuinsei, questa è solo uno dei villaggi che si trova sulla parte sud, retto dal mio clan del quale sono la capofamiglia... Sembra però che quelle parole destino in lei qualche esitazione, tanto che il volto appare leggermente meditabondo. Analogamente sull'altra sponda del fiume legifera il clan Kuro. Sino a qualche mese fa siamo sempre stati abbastanza in pace, per quanto abbiamo visioni diverse del mondo e della società. Tuttavia "loro", si sono alleati con la marina, prendendo sempre più influenza. Politicamente è stata una mossa astuta e noi stessi non avremo detto nulla se non fosse che ci sono stati dei casi alquanto disdicevoli, per iniziare l'omicidio del capoclan Shuinsei e del suo primogenito, abbiamo modo di credere che siano stati i marine... Uno iato esce dalle labbra della ragazza, forse trasuda stanchezza, ma non si perde d'animo e continua quella sua narrazione. Salita al potere, Akeno Shuinsen ha tentato di fare il possibile per allacciare dei rapporti con l'altra parte dell'isola, ma comprendendo il loro stile di vita, non avrebbero mai accettato che una donna fosse loro pari. Hanno per più volte rifiutato i nostri tentativi diplomatici e io stessa ho cercato di allacciare tali rapporti. Senza che vi spieghi come sia stata trattata! Una nota di gelo scende sulla sua voce, un velo glaciale che si diffonde quasi nell'aria, come se quella stessa forza, usata al solo scopo di ammaliare, adesso viri verso qualcosa di più cupo. Si percepisce l'intera pressione e l'ansia che l'avvolge. Come se ciò non bastasse hanno cominciato ad attaccare i nostri villaggi, rapendo le nostre ragazze o uccidendole. Per questo molti uomini sono stati troppo invasivi con lei... Rivolgendosi ovviamente al grande animale. Hanno perso le loro mogli o le loro figlie, alcuni sono volontari, agiscono per il puro desiderio di vendetta. Siamo certi che alcune ragazze sono ancora vive, il nostro scopo è quello di salvarle, al momento è questo l'obbiettivo che ci siamo prefissi. E così chiude quel racconto, almeno per ora, lasciando ai due pirati l'ardua sentenza.

    Intanto, con un barlume di coscienza e di ira, trascinata nelle sue elucubrazioni, Diane lascia che i suoi pensieri scivolino verso il vecchio virgulto, facendo trapelare i suoi intenti. Lui l'ascolta con sguardo particolarmente interessato, continuando a fumare la sua pipa come chiaro palliativo per i nervi, rispecchiando ogni buon fumatore incallito che si rispetti. Capisco il suo punto di vista signorina... Tira una nuova boccata di fumo, ultima a quanto pare, dato che estrae un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni per poggiarlo sul tavolo e, ormai ridotto in cenere il tabacco da questa contenuto, la batte un paio di volte per farne uscire la cenere. Io però non posso decidere queste cose, sono comunque un capitano, dovrei presentarvi alla mia signora... Non potendo, per ovvie ragioni, essere a conoscenza degli accadimenti degli altri pirati al porto. Sta a lei decidere nel caso, io sarei ben disposto ad avervi sulla mia nave, durante lo scontro. A meno che la vostra non sia stata riparata. Sembra mettersi a disposizione, forse semplicemente per il fatto che ha dosato, bene o male, la forza del proprio equipaggio e avere qualche membro in più, soprattutto se pirati, potrebbe portarlo a migliori chance di vittoria o di sopravvivenza. Io potrei comunque informarmi, tra gli altri capitani, se fosse arrivato dalle merci qualcosa di simile alla vostra spada, potrebbero avere delle informazioni. Si mette a disposizione, sembra una brava persone, o qualcuno che ne ha solo viste tante nella sua lunga vita.

    Intanto, nella casetta tra le nuvole, l'omino che tutto muove, sente le parole che gli vengono rivolte da Damon, storcendo le labbra.Ma vi piace così tanto deturpare il vostro corpo? Mah, questi giovani di oggi! Non c'è più religione! Si lamenta ironico, volendo anche prenderlo in giro, tanto ormai si sta seriamente divertendo con quel ragazzo che può parlare con lui e interloquire serenamente. Allora vai, cercalo pure, non lo troverai certo qui! Ma forse altrove, in un altro villaggio. Lo informa personalmente, anche se presto la risposta giunge pure da qualcun altro.
    Infatti il cuoco corruga la fronte alle parole del pirata, incrociando le braccia al petto. Belle parole, ma non ti conosco. E tu non conosci me! Cosa ti fa pensare che me ne starò buono buono senza far danni? Non c'è fiducia e io posso cadere in una trappola oppure essere solo una vostra vittima. Sicuramente appare chiaro che non si fida di andare su una nave pirata. Però, dopo solo qualche istante, i suoi occhi sembrano luccicare. Muah muah muah muah. Allora facciamo in questo modo, a parte il fatto che abbiamo molto lavoro da svolgere qui e si, anche per questo non posso accettare una tua proferta di simile natura. Non posso nemmeno decidere se tu possa o meno aiutarmi, questo spetta alle alte sfere, o al mio capitano. Che in questo momento si trova in sala... Alza il braccio per indicare l'uscita della cucina, sicuramente Damon può capire che si tratti, molto probabilmente, del vecchio con cui sta interloquendo Diana. Vediamo lui cosa ne pensa e se doveste dimostrarmi che foste le persone giuste, prenderei in considerazione la tua offerta. Sembra proprio un giusto scambio, d'altronde vuole prima mettere alla prova colui che lo ha invitato a far parte della ciurma, non può ciecamente fidarsi. Poi sembra un'attimo riflettere sulle parole di lui o su qualcos'altro. No, qui non mi pare ci siano tatuatori. Ma mi pare di ricordare che alcuni miei compagni sono andati al villaggio principale per i loro tatuaggi. Potremo chiedere al vecchio Corto. Andiamo?Muah muah muah muah. E se il giovane pirata lo seguisse, allora uscirebbe dalle cucine al solo scopo di avviarsi verso il tavolo dove si trova Diana e il vecchio. Vecchio Corto, qui c'è una persona interessante! Richiama l'attenzione dell'uomo con una voce più alta, mentre, nello stesso momento, il giovane cameriere si avvicina proprio al loro tavolo e poggia due grandi boccali di birra, come da loro richiesto, sopra al tavolo. Ecco a... Trasale ovviamente, come anche il capitano, nel sentire quelle parole a lui rivolte. Soma, non ti sembra di esagerare? Fa un profondo sospiro, mentre il giovane cuoco, un po' imbarazzato, porta la mano dietro la nuca facendo una palese faccia da ebete. Su, non dirmi così. Sono soltanto entusiasmato! Muah muah muah muah. Un tipo abbastanza simpatico non c'è dubbio.
     
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    Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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    Leon si concesse il tempo necessario per poter esaminare il corpo del poveretto che aveva affrontato di pieno petto la furia della bella Stella. La lama "eterea" che aveva generato con un rapido movimento della gamba, aveva provocato una ferita lunga ben 20cm. Un colpo pulito e profondo, non così grave da poter portare immediatamente alla morte, ma abbastanza da poter diventare pericolosa se non trattata adeguatamente. Continuando la sua analisi, arrivò a scoprire un tatuaggio dall'aspetto molto particolare, ma che era facilmente riconducibile ad un ente governativo molto influente: La Marina. Quell'uomo doveva essere un marine e Stella l'aveva definito come traditore, cosa stava a significare? La situazione si faceva sempre più complicata, ma il giovane spadaccino aveva già individuato il filo rosso da seguire, ben presto avrebbe dominato e sfruttato a suo favore il dedalo che si stava innalzando lungo il suo cammino. Le parole di Stella furono particolarmente dure, non degnò neanche di uno sguardo l'uomo che aveva ferito e ciò lasciava trasparire un astio molto profondo e radicato, anche giustificato, secondo le sue stesse parole. Il giovane non poté che concordare con lei, una volta sentita la sua storia, ma allo stesso tempo non riusciva ad appoggiare la sua reazione. In quando leader del suo clan avrebbe dovuto tenere in considerazione il fatto che i subordinati non sempre condividono ed accettano le azioni dei propri superiori, soprattutto quando così estreme. Una reazione, forse, un po' ingenua quella della ragazza, che non aveva considerato le possibili conseguenze, ma egli preferì non entrare nel merito della questione o delle motivazioni che avevano spinto la donna; scelse un approccio più leggero, limitandosi ad esporre le motivazioni che, secondo lui, facevano meritare al marine il beneficio del dubbio. In quanto capitano della sua ciurma, non poteva ignorare il modo in cui era stato trattato il suo compagno; certo, poteva essere stato mosso da una subdola strategia atta a conquistare la fiducia del meta-lupo, ma si era comunque dimostrato amichevole nei suoi confronti. Si rimise in piedi in tutta calma, scrollandosi la polvere accumulatasi sulle ginocchia, dopodiché rivolse il suo sguardo alla carpentiera; il suo tono era sereno, rilassato, non voleva dare l'impressione di essere contro la "Signora" dei Suzumar, bensì voleva semplicemente esternare il suo punto di vista sull'accaduto.

    Vero, comportarsi bene nei confronti di un mio compagno non lo rende meno "traditore", ma lo rende meritevole di una seconda possibilità ai miei occhi.

    Il clima in questa parte dell'isola non è dei migliori, sicuramente potrebbero nascere ulteriori problemi. Stare nel mezzo potrebbe essere la scelta più giusta, ma ci metterebbe nel mezzo del fuoco incrociato. E' altrettanto vero che, per riuscire nei nostri obiettivi, necessitiamo di alleati. Ritrovare la spada e vendicare il maestro è una priorità e risolvere la questione al villaggio potrebbe spingere Stella a venire con noi. Ma prima di schierarci apertamente, sarebbe il caso di occuparsi di questo marine... ho già in mente qualcosa che potrebbe darci una grossa "spinta".

    Si chinò nuovamente verso il corpo, ma non per fare un ulteriore controllo; gli coprì nuovamente il tatuaggio e cercando di essere il più delicato possibile, se lo caricò in spalla. Precisamente, fece in modo che la ferita poggiasse sulla sua scapola, in modo da riuscire ad applicare la pressione necessaria a tamponare la fuoriuscita di sangue. Vista la sua forza e considerato il fisico del ferito, non avrebbe dovuto avere difficoltà a trasportarlo.

    Il colpo che ha ricevuto potrebbe ucciderlo. Tu hai una posizione da mantenere, quindi sarà meglio non portarlo in un ospedale. Sulla mia nave c'è un'infermeria, dovrei avere tutto il necessario per medicarlo.

    Rimase colpito dall'intervento di Indra, la sua disponibilità lo colse di sorpresa. Forse un primo segno che il rapporto tra i due iniziava ad ingranare? Gli sorrise di ricambio, ma preferì evitare di far portare il corpo ad Indra principalmente per poter avere controllo sulla pressione applicata sulla ferita.

    Se hai bisogno di un aiuto per il trasporto, posso pensarci io. Per quanto riguarda te Stella... la tua "signora"? Quindi sopra di te c'è un altra persona?
    Non preoccuparti, ce la faccio da solo... è abbastanza leggero. Piuttosto, riesci a sentire l'odore di Damon e Diane? Dovremmo informarli di questo che abbiamo scoperto.
    Proverò a darti una posizione specifica di loro due, in caso li andrò a cercare io una volta arrivati alla nave, se non figureranno prima ovviamente.
    Sì, potrebbe essere la scelta migliore... ma con un clima simile, non vorrei che altre persone provassero a farti qualcosa.
    In tal caso ci penseranno due volte ad attaccare una creatura che riesce a fiutare persino la paura.

    Un rapido scambio di battute il loro, che valutava anche la possibilità di andare alla ricerca di Damon e Diane. Per quanto si fidasse dei due, Leon non riusciva a non provare preoccupazione per i due, soprattutto a causa delle vicende che li avevano visti protagonisti fino a quel momento. Ma era ben consapevole che sarebbero riusciti a cavarsela senza troppi problemi. Il discorso tra i due compagni, spinse anche Stella ad aprirsi portandola a spiegare la situazione in cui versava il suo paese; le motivazioni dietro il suo gesto risultarono più che mai comprensibili. Per quanto sdegnato da quello che aveva udito, finalmente era venuto a conoscenza di maggiori dettagli riguardanti la precaria situazione in cui si trovavano i Clan di Fiomar. Una guerra sembrava essere alle porte, voluta principalmente dai membri del clan Kuro. In quanto stranieri ben poco avrebbero potuto dire per risolvere quella faccenda, ma se ne andava della loro incolumità, Leon non si sarebbe fatto problemi ad agire!

    Quindi ci sono due clan maggiori, Shuinsei e Kuro. Lei, Suzumar, è una sorta di beta in questa zona. Quindi la vostra missione primario è di salvataggio, salvare coloro che lei ritiene siano ancora in vita. Ciò spiega come mai il ritmo qui è in alcuni punti molto veloce e in un altro vi è una sorta di decadimento.
    Prendersela con i più deboli per mandare un messaggio a chi governa... sicuramente sono disposti a farsi sentire, indipendentemente dal costo. E la Marina permette tutto questo senza aprire bocca o provare a fare qualcosa? Vi sono davvero contro così apertamente?

    La conversazione proseguì sino all'arrivo alla nave, quella era la meta. Le domande fatte dai due Ryukugai derivavano semplicemente dalla curiosità di conoscere di più. A Leon bastò poco per capire che la scelta che aveva fatto l'aveva già fatto schierare. Passeggiava di fianco alla leader Suzumar con un possibile "prigioniero", perché così poteva apparire agli occhi di altri marines interessati alla faccenda. Non se ne fece un problema, finché sarebbe stato lasciato in pace non avrebbe mosso accuse o attaccato. Era preparato all'eventualità, ma non temeva minimamente di cadere in un imboscata; l'Haki richiedeva una costante concentrazione, ma in cambio gli offriva una "visuale" più ampia su ciò che lo circondava. Raggiunta la nave avvertì un colpo al cuore, vederla ridotta in quello stato gli faceva pensare a quanto fossero stato fortunati anche solo a raggiungere l'isola. In quanto possessore dei poteri di un Frutto del Diavolo, viaggiare su una nave sicura doveva essere una priorità. Lanciò uno sguardo a Stella, un'occhiata decisa, probabilmente la giovane non sarebbe riuscita a comprenderla a pieno, ma per Leon aveva un significato ben preciso: "Entrerai a far parte della mia ciurma".

    Questa è la nostra nave, la Suzaku... prego seguimi.
    Spero tu possa aiutarci a dovere con essa, non abbiamo altre navi di riserva purtroppo.

    Fece strada alla giovane sulla sua nave, dandole comunque modo di dare un'occhiata in giro così da capire dove agire per riparare la nave nel migliore dei modi possibile. Il suo incedere lo portò in infermeria, su uno dei due letti liberi adagio il corpo del marine, facendo attenzione a non scuoterlo troppo e a non svegliarlo; non avendo con sé anestetici, sarebbe stato il caso che il paziente rimanesse sveglio così da evitare complicazioni durante le operazioni di cura. Prima di iniziare, però, si sarebbe rivolto ad Indra e Stella, così da spiegare il suo piano e comunicare l'intenzione di schierarsi dalla loro parte.

    Con tutto quello che è successo... non possiamo far finta di nulla. Il modo in cui si è comportato con Indra mi fa intuire che forse questo ragazzo non è totalmente marcio, voglio dargli la possibilità di rimediare ai suoi errori e a quelli della Marina. Se riesco a convincerlo potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa con le informazioni che possiede. Potete restare a guardare... non voglio farti pensare che siamo in combutta con loro, ma è meglio che non ti faccia vedere al suo risveglio, almeno non subito; potrebbe traumatizzarlo vedere colei che l'ha quasi ucciso.

    Fu il successivo commento di Indra a lasciarlo abbastanza di stucco. Aveva sbagliato a credere che le loro divergenze si fossero appianate, evidentemente il compagno aveva ancora altro da ridire.

    Spiegazione eccellente, ma come faremo a fidarci delle sue parole e dei suoi gesti dopo? Per quanto sia stato buono con me, non significa che non possa essere un grande esperto nel mentire, ma poco pratico negli scontri.

    Essere messo in discussione non gli dispiaceva, tutti avevano diritto d esternare i propri dubbi, ma era altrettanto convinto che anche le parole abbiano un peso importante. E, ai suoi occhi ed orecchie, Indra aveva nuovamente superato un certo limite. Metterlo in discussione dinanzi ad un "estranea", facendolo passare per sciocco, metteva in dubbio non solo la sua autorità in quando capitano, ma anche la possibilità di stringere un'alleanza con i Suzumar o gli Shuinsen, diminuendo le probabilità di riuscire a reclutarla. Era qualcosa che non avrebbe lasciato passare tanto facilmente, ma era ben consapevole che c'era altro da fare prima. Si limitò a sospirare, evitando altri segni che lasciassero trapelare la sua irritazione, diede ai due le spalle e si allontanò, lasciando la porta dell'infermeria aperta. La sua schiena probabilmente era ricoperta di sangue, così decise di togliersi gli abiti che gli coprivano il torso. Poggiò sul letto libero le due spade, mentre i vestiti sporchi li lanciò all'interno della cesta presente nella stanza.

    Questo lo valuterò io. L'andare incontro alla morte può farti cambiare prospettiva... vediamo come si comporterà nei confronti del suo salvatore.

    Lavò le mani con cura, dopodiché indossò i guanti, dallo scaffale vicino al letto prese tutto il necessario: garza, ovatta, fili da sutura, disinfettante, forbici e bisturi; li preparò su vassoio metallico, poggiato su un supporto in legno con delle piccole ruote per facilitarne il trasporto. Sul vassoio era presente anche una ciotola vuota abbastanza grande ed una bottiglia d'acqua.



    Inspirò profondamente ed espirò con calma e lentezza.
    Concentrarsi sul paziente era l'unica cosa che contava. Non era certo di riuscire a curare perfettamente la ferita con le sue capacità, ma avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per riuscirci. Chiuse gli occhi, visualizzando nella sua mente il corpo del paziente, poi passò agli utensili di cui si sarebbe servito; l'energia li avvolgeva e li cullava in un tenero abbraccio. Scariche di un colore viola intenso si manifestarono: lampi violacei che segnavano l'attivazione del "Dominio Assoluto."
    Strappò la maglia del marine seguendo il taglio provocato dalla tecnica di Stella, così da non avere impedimenti di alcuna sorta. Prese la bottiglia di acqua e versò un po' del suo contenuto sulla ferita, in modo da bagnarla e pulirla da residui di polvere e sangue secco. Sfruttò il suo controllo della gravità per accumulare il miscuglio e portarlo nella ciotola vuota vicino a lui. Versò del disinfettante sulla ferita ed iniziò a tamponarla con cura, scoprendo i punti più danneggiati, che avrebbero reso più difficile la ricucitura. Contemporaneamente a questo, sfruttava la forza di gravità per applicare pressione continua sulla ferita e permettere al sangue di circolare normalmente, in questo modo avrebbe evitato degenerazioni ed avrebbe potuto lavorare in tutta tranquillità. Richiamò il bisturi, controllandolo grazie al suo potere, ed iniziò ad incidere ulteriormente la ferita, così da pulirla ulteriormente; anche in questo caso fece attenzione ad accumulare gli scarti e a portarli nella ciotola.
    Con le forbici chirurgiche ed il filo da sutura iniziò a ricucire la ferita, adesso pulita e disinfettata, fece "zigzagare" il filo per tutta la lunghezza della stessa, in modo da mettere almeno 20 punti di sutura; scelse questa tecnica per evitare che la ferita potesse riaprirsi facilmente. A quel punto posizionò sopra la ferita una medicazione ed iniziò ad avvolgere il busto del ragazzo con della garza.
    L'operazione era terminata e se tutto fosse andato a buon fine, il paziente sarebbe guarito in poco tempo. Probabilmente tutto quel trattamento non era neanche necessario, ma tutto era stato eseguito con un semplice scopo: impressionare.
    Doveva impressionare Stella, dando prova delle sue capacità, dimostrandosi una persona degna della sua fiducia. Allo stesso tempo doveva impressionare il marine, che si sarebbe svegliato entro breve, se i suoi calcoli non fossero stati errati; doveva sin da subito fargli capire a chi doveva la sua vita. Aveva bisogno di un ascoltatore attento, abbastanza in forze da non perdere la concentrazione, che fosse assoggettabile dalle sue parole, quindi optò per un rimedio che aveva preparato con le sue stesse mani. Con sé aveva due bottiglie di "Allocco" le cui proprietà permettevano il recupero della resistenza persa a causa di sforzi eccessivi, perfetta per quella situazione. La prese dalla sua cintura e sollevandogli leggermente il busto gliela fece bere, non tutta, 1/4 sarebbe stato sufficiente. Durante l'attesa del risveglio avrebbe preso uno sgabello e l'avrebbe posizionato vicino al letto, avrebbe tolto i guanti, poggiandoli sul vassoio lì vicino, e dall'armadio avrebbe preso un camice bianco e l'avrebbe indossato.
    Al suo risveglio, il marine l'avrebbe trovato seduto a pochi passi da letto, intento ad osservarlo; il sorriso appena abbozzato e lo sguardo fermo avrebbero preannunciato l'inizio di una discussione molto intensa.

    Ben svegliato... io sono Morgan D. Leon, ci siamo visti per poco prima che stella Suzumar ti atterrasse con quel colpo. E' stato un attacco preciso, molto pulito... un po' più a sinistra ed avrebbe preso il collo. A quel punto avrei potuto fare ben poco, ma per fortuna non è andata così.

    Il busto si sarebbe chinato in avanti, con le braccia poggiate sulle ginocchia. L'avrebbe osservato dritto negli occhi, scrutandolo nel profondo. Avrebbe acuito i sensi, per non lasciarsi sfuggire neanche un particolare. Ormoni, adrenalina, stanchezza... tutto avrebbe potuto giocare a suo favore, quella situazione era stata preparata per arrivare proprio a quel punto. Aveva rivelato appositamente il suo nome per mettere in soggezione il marine, dopotutto aveva una taglia sulla testa, voleva far nascere il dubbio nell'animo dell'altro. La sua determinazione era salda, così come la volontà di riuscire... il desiderio di conquistare la fiducia del suo interlocutore si sarebbe, infine, manifestata come forza tangibile: L'Haki del Re Conquistatore!
    Avrebbe pervaso l'interlocutore ed i presenti che sarebbero stati ad osservare; lì avrebbe irradiati col suo potere, sconvolgendone le menti. Non era suo desiderio farlo svenire, forse non ne avrebbe avuto neanche le capacità, voleva semplicemente sconvolgerlo e renderlo più manipolabile.

    So bene del patto che la Marina ha fatto con il clan Kuro... perché non me ne parli? Spiegami come sta agendo la Marina a tal proposito e se c'è qualcuno tra i vostri ranghi che si oppone a questo scempio.

    A quel punto avrebbe poggiato nuovamente la schiena contro lo schienale, per rilassarsi e trasmettere la stessa sensazione all'interlocutore; non c'era motivo di essere tesi, no?

    Non preoccuparti, qui sei al sicuro... per adesso sei sotto la mia protezione e le mie cure.

    Mentre sulla Suzaku era in atto un intenso scontro di volontà; alla locanda, una più rilassata e divertita Diane, si godeva una sana bevuta e faceva nuove conoscenze... che anche lì vi fosse l'occasione per stringere nuove alleanze?
    Il vecchio capitano continuava a fumare la sua pipa per calmare i nervi; la sua risposta non aveva completamente soddisfatto la piratessa, l'aver rimesso la decisione alla sua leader lasciava trapelare una certa insicurezza. Nonostante ciò, l'euforia della giovane era palpabile. Si stava divertendo, era da un bel po' che non beveva così tanto, batteva il boccale sul tavolo e rideva, chiedendo a gran voce altra birra. Persino Damon, giunto dalla cucina, rimase colpito dal comportamento della compagna; la mano portata al viso scosso fu un gesto molto plateale. Plateale, allo stesso modo, era Diane, che agitava il boccale vuoto per richiamare l'attenzione del cameriere.

    Damon! Vieni anche tu a sederti qui con noi, questo vecchietto ci ha proposto di aiutarlo a risolvere i problemi dell'isola e noi Ryukugai non possiamo tirarci indietro!
    Cameriere, dell'altra birra, per favore!

    Diane.. ehm.. certo. Brindiamo a questa alleanza tra i Ryukugai e ehmm..i Fiomaristi? Capitano, le volevo chiedere, per caso può dirmi dove è possibile trovare un tatuatore? Il cuoco qui presente ha accennato a qualcosa e mi ha chiesto di chiedere a lei e sempre con rispetto parlando, volevo invitare il vostro cuoco sulla nostra nave.
    Com'è dunque la situazione?

    Cosa devi fare con un tatuaggio, Damon? ... Potremmo farcene tutti uno, qualcosa che rappresenti la nostra ciurma!

    Sebbene Damon si fosse rivolto alla compagna, con la sua ultima domanda, l'amazzone sembrava averla completamente bypassata, ben più interessata all'idea di un tatuaggio da fare tutti insieme. L'idea di avere un simbolo che li rappresentasse e li unisse la affascinava terribilmente, la faceva sentire molto più vicina a tutti loro. Già immaginava i possibili simboli e disegni da adottare come fregio sul proprio corpo. Comunque, non mancò di rispondere alla domanda che le venne posta, era giusto che anche Damon venisse messo al corrente degli eventi che avevano tormentato Fiomar.

    Comunque... qui la situazione non è delle migliori. Le persone del villaggio hanno subito attacchi da parte del clan Kuro... stanno rapendo ed uccidendo le donne... solo perché non accettano che sia una donna a guidare il clan Shiusen! Ti sembra normale?! Il solo pensarci mi fa ribollire il sangue!

    Nello spiegare ciò che sapeva, non riuscì a trattenere la rabbia; troppo forte lo sdegno per lasciarlo andare. Sentiva la necessità... no, il bisogno di dover fare qualcosa. Poteva paragonarlo ad un ordigno pronto ad esplodere, situato nelle profondità più recondite del suo animo, come un elemento estraneo, ma ben radicato. Il compagno si accorse dei sentimenti cupi che stavano investendo la giovane, dopotutto il suo viso espressivo e le sue mani tremanti non lasciavano spazio ad altre interpretazioni. Le poggiò una mano sulla spalla e le parlò dolcemente; purtroppo la ragazza non la prese tanto bene.

    Ti rispondo come potrebbe fare Leon. Ovvero.. è giusto provare questa forma di ribrezzo o rabbia, ma non farti controllare da esse, anzi.. devi provare l'opposto, usale a tuo vantaggio. Altrimenti non saresti poi tanta diversa da quelli del clan Kuro.
    Capitano... per quanto riguarda la situazione, penso che saremo felici di utilizzare la sua nave in caso di attacco frontale contro il nemico, il problema è che se siete in conflitto, il nemico potrebbe in un certo senso sospettare che lo facciate.
    Comunque sì, voglio farmene uno che simboleggi la mia appartenenza alla ciurma.


    Il giovane si rivolse prima a Diane, poi al marinaio e poi nuovamente alla ragazza. Lei se ne disinteressò totalmente. Non aveva apprezzato particolarmente la risposta che aveva ricevuto, ma non perché fosse errata, semplicemente non si aspettava quel tipo di risposta, non da Damon. L'aveva sempre visto come un tipo impetuoso, qualcuno pronto ad agire quando c'era necessità di farlo, senza farsi troppi problemi, e l'essere fermata in quel modo, quasi attaccata, la offese. L'espressione contrariata sul suo viso fu eloquente più di mille parole, così come la rapidità nell'allontanare lo sguardo da lui o anche lo scrollare le spalle per allontanare la mano.

    Tu devi essere il cuoco, giusto? Complimenti per il risotto, era davvero buonissimo!

    Cercò di distrarsi rivolgendosi al cuoco e complimentandosi per la pietanza che aveva mangiato; erano complimenti sinceri, ma detti con un finto sorriso. Non riusciva proprio a dimenticare la ramanzina immotivata che aveva ricevuto. Era lei ad essere nella ragione, queli uomini del clan Kuro ed i loro alleati non andavano perdonati! Il boccale che reggeva tra le mani iniziò a creparsi, impotente sotto la forza della gigantessa. Una voce proveniente da dentro le sussurrava melliflua di reagire, di non sottostare alla scelleratezza di chi preferiva attendere di essere schiacciati, invece di schiacciare!

    Cosa faresti tu in risposta ad una cosa simile! Hanno uccido il loro signore, hanno ucciso il suo erede, hanno attaccato le donne del loro clan solo perché... donne. Non vorresti radere al suolo loro e tutte le loro convinzioni?

    Parlò con voce fredda e tagliente, con uno sguardo altrettanto gelido e lontano dall'espressione da bambina imbronciato che aveva prima; aveva lo sguardo di una guerriera inarrestabile pronta a calpestare gli stolti che avrebbero osato opporsi a lei. Per un attimo, per quel singolo momento fuggente, era ritornata ad essere la Dama della Torre.

    Non è radendo al suolo ogni cosa che porti la pace. Una guerra la vinci mostrando le tue doti di combattimento e strategia certo, ma anche dando al popolo una visione migliore di coloro che prima governavano. Pensi che le donne che si trovano sotto l'influenza del clan Kuro, non vorrebbero avere dei salvatori? Delle persone migliori? E pensi di dargliene uno portando ancora più morte e spargimenti di sangue di quanto loro non abbiano già fatto?

    Quelle parole risultarono dolorose quanto una stilettata dritta al cuore. Riuscirono a smuoverla al punto da rigettare nuovamente nel profondo l'essenza negativa che si stava nuovamente insinuando per possederla. Il Suo sguardo divenne vacuo per qualche istante, ma era ritornata ad essere la Diane di sempre. Inizialmente parlò con un tono un po' freddo, ma si addolcì quasi subito, portando la sua mano verso quella di Damon, sia per rincuorare sé stessa, sia per far capire al compagno che non c'erano problemi tra di loro.

    Comunque, non è con il capitano che dobbiamo discutere della nostra posizione in questo conflitto, dovremmo dirigerci dalla sua "Signora".
    Per il tatuaggio... che ne diresti di un drago... anche in onore del maestro.

    Per quanto riguarda la nostra posizione, sì, parleremo con questa "Signora" e per il tatuaggio, farò qualcosa che mi ricordi chi mi ha insegnato a vivere.
    Capitano, ora conosce in parte ciò che vogliamo fare, può guidarci da lei così come può rifiutarsi. Il momento di confabulare penso sia arrivato alla fine


    Nel sentire quelle parole Diane si alzò dalla sedia, un movimento rapido e deciso. Poggiò dei berry sul tavolo, 10000 per la precisione, probabilmente sarebbero stati sufficienti per pagare il pranzo e la birra, oltre che ad offrire un po' di mancia al cameriere, si voltò verso il suo martello e lo afferrò, riposizionandolo dietro la schiena. Era pronta a partire per ritornare alla nave e sperava di non essere l'unica ad incamminarsi... dopotutto, avevano ancora bisogno di un cuoco e di un valido equipaggio.


    CITAZIONE
    Gravity-Gravity no Mi: Zettai no Shihai - Dominio Assoluto
    Descrizione: Completa espressione del controllo delle forze gravitazionali. Sfruttando il suo dominio sulla Gravità, Leon genererà una campo gravitazionale intorno a sé, per un raggio d'azione di 12m, il quale paleserà la sua attivazione con delle scariche di colore nero intorno all'utilizzatore ( l'utilizzatore potrà anche decidere di non farle apparire) e persisterà sul campo di battaglia per 3 turni, dopodiché bisognerà pagare un ulteriore costo in Energia per mantenere la tecnica attiva. All'interno di questo campo gravitazionale sarà in grado di controllare a piacimento la gravità, aumentandola o diminuendola, facendola agire in diverse direzioni, potendo combinare la forza di attrazione e di repulsione. Potrà decidere di incrementare o diminuire il proprio peso, del 35%, al fine di colpire con maggior forza, velocità e fluidità oppure per far si che le sue difese risultino più solide, rapide ed efficaci. La variazione di peso potrà essere utilizzata anche per eseguire salti più alti, 35% rispetto al normale, o per rallentare e velocizzare le cadute, potendo contare anche su una sorta di planata; inoltre il dominio sulla gravità gli permetterà di avere un maggior controllo sul proprio corpo in aria, al fine di eseguire movimenti e cambi di direzione improvvisi. Allo stesso modo potrà agire sui suoi alleati, favorendo le loro azioni sia all'interno che all'esterno di una battaglia, ma non potrà agire simultaneamente su più di quattro persone, compreso sé stesso. La gravità alterata non agisce unicamente sul proprio corpo o su quello degli alleati, ma anche su quello degli avversari; potendo contare sulle capacità precedentemente elencate sarà in grado di intralciare i propri avversari, sfruttando repentini cambi di gravità, al fine di disorientare ed intralciare le loro azioni, come l'improvviso appesantimento o lo spostamento involontario di un arto nel bel mezzo della corsa oppure un attacco più leggero del normale e spostato rispetto alla sua traiettoria originaria. In tal caso entrerà in gioco uno scontro tra caratteristiche, che vedrà contrapposta la Forza dell'utilizzatore alla Resistenza dell'avversario al fine di decretare l'efficacia della forza gravitazionale (ad esempio quanto efficace sarà il tentativo di deviare un colpo o di intralciare i movimenti avversari), ma l'appesantimento o l'alleggerimento sarà comunque presente risultando come un continuo fastidio ai danni della vittima. A questo livello, al solo scopo di valutare l'efficacia della forza di gravità, la Forza dell'utilizzatore andrà considerata del 20% superiore.
    Allo stesso modo sarà in grado di controllare gli oggetti ed anche in questo caso potrà agire su un massimo di quattro obiettivi per volta; Potrà sollevare oggetti di peso massimo pari a quello sollevabile ( tenendo anche in considerazione l'alleggerimento dell'oggetto) manovrandoli come meglio crede e senza l'ausilio di particolari gesti, i quali potranno essere eseguiti per pura scenicità. Diviene possibile riuscire a sollevare e manipolare, con facilità, oggetti pesanti(come grandi pietre, detriti -anche estrapolati dal terreno-, palle di cannone ecc...) di grandezza massima 2m x 2m (potranno essere comunque sollevate armi bianche o dalla distanza più lunghe il cui peso non superi il peso massimo sollevabile dall'utilizzatore, tenendo in considerazione i vari bonus e malus). La Forza Peso degli oggetti potrà essere incrementata al fine di rendere i loro colpi più distruttivi rispetto al normale. Tale controllo è applicabile anche su eventuali colpi dalla distanza i quali, se frutto di attacchi normali, potranno essere deviati o, eventualmente, rispediti al mittente. la combinazione di controllo su un avversario e sull'eventuale arma o equipaggiamento che egli ha indosso, potrà aumentare le probabilità di riuscita dell'intralcio. Anche su un oggetto impugnato dalla vittima del dominio, bisognerà tener contro della differenza di caratteristiche.
    Tale manovrabilità non è applicabile sugli esseri viventi a causa del maggior sforzo richiesto.
    NB. - A questo livello non ci saranno bonus o malus effettivi alle statistiche (se non dove specificato), ma gli effetti della gravità andranno comunque presi in considerazione per creare situazioni di vantaggio o svantaggio.
    NB. 2 - Potranno essere controllati 4 PG/PNG e 4 oggetti simultaneamente

    Consumo: 35 + 12 (a partire dal 4 turno)
    Livello Richiesto: Padronanza Livello 2
    Costo in EXP: //

    CITAZIONE
    Haou-shoku - Tonalità del Re Conquistatore
    L'Ambizione Haou-shoku è la più rara da ottenere e indipendentemente dall'allenamento che si affronta è impossibile riuscire a risvegliarla o a migliorarla in questo modo. Essa si manifesta negli individui dalla grande forza di volontà e dall'impressionante determinazione. Accresce il suo potere con la crescita dell'individuo stesso. La Tonalità del Re Conquistatore non è altro che la manifestazione "fisica" della volontà del suo possessore. Tale potere permette di intimidire e assoggettare le menti più deboli ( principalmente animali di qualsivoglia dimensione) ed in particolari casi può indurre anche allo svenimento di chi ci si trova di fronte. Nei più potenti, tale capacità arriva addirittura a danneggiare l'ambiente circostante!
    Principiante: A questo livello la volontà ed il desiderio dell'utilizzatore si manifesteranno in modo quasi involontario. L'ardente determinazione o un sinistro istinto omicida si proietteranno sulle "vittime" all'interno del raggio d'azione, pari a 50m, intimidendo per 3 turni coloro che possiedono 500 Punti Esperienza in meno all'utilizzatore e facendo svenire, per 2 turni, coloro con 1000 Punti Esperienza in meno. Potranno essere domati e addomesticati creature o animali di taglia media solo dopo averli sconfitti o fatti svenire. L'intimidazione provocherà un calo di concentrazione nella vittima e "paura" nei confronti dell'utilizzatore oltre a difficoltà nell'eseguire con correttezza i movimenti (Velocità e Riflessi -10%). Non sarà possibile decidere gli obiettivi del potere, per cui, sia alleati che nemici ne subiranno gli effetti.
    Consumo: 40
    Addomesticamento: 20

    CITAZIONE
    Medicina Lv. 2
    La medicina è sempre stata una grande passione del giovane Leon. Passione nata dai primissimi momenti in cui ha dovuto restare con la madre(adottiva) Rin durante gli studi e le visite ai pazienti. Le sue conoscenze si basano prevalentemente sull'anatomia e sulle funzioni biologiche e chimiche del corpo umano/animale; non esita mai a studiare qualcosa di nuovo, così da essere in grado di adottare nuove metodologie di cura ed aiutare più persone possibile, anche appartenenti ad altre razze. E' in grado di sfruttare le sue conoscenze in combattimento; utilizzando le conoscenze anatomiche per colpire con maggior precisione, potendo causare maggior dolore rispetto alla reale entità della ferita, oppure è in grado di applicare le sue conoscenze biologiche e chimiche per poter offendere utilizzando sostanze di vario genere. Le sue capacità di cura gli permettono di agire su ferite non eccessivamente gravi, principalmente medio-lievi/lievi, potendo contare sui classici strumenti di un medico.

    CITAZIONE
    Leader naturale Lv. 2
    Leon possiede delle doti fisiche ed un aspetto fisico invidiabile. Queste doti sono sempre state accompagnate da un carattere ed una presenza molto forti. Egli è sempre stato in grado di influenzare chi gli stava intorno; attirando l'attenzione durante i suoi discorsi, convincendo qualcuno ad aiutarlo o a fargli un favore. Crescendo questa sua capacità è servita a delineare la figura di un leader carismatico, in grado di influenzare le masse ed i suoi compagni, ispirandoli e spingendoli a dare sempre il meglio senza mai arrendersi. Questo suo carisma, unito ad una spiccata parlantina, gli permette di influenzare sia sfruttando la parlantina, sia sfruttando l'intimidazione. A questo grado sarà in grado di mantenere ed attirare l'attenzione nei suoi confronti.

    CITAZIONE
    Empatia Lv. 3
    Secondo i grandi saggi, capire gli altri equivale a capire sé stessi, non può esserci l'uno senza l'altro. Capire gli altri equivale a percepire e tradurre i loro sentimenti, emozioni esternate, nascoste o mistificate. L'empatia di Leon non si palesa unicamente durante la sua professione di medico, in quanto deve cercare di capire il male sia fisico sia emotivo del paziente, ma anche nel quotidiano quando si prodiga per intendere cosa provano e pensano coloro che si trovano attorno a lui, immedesimandosi in essi; un'operazione fatta di deduzione, di analisi che vanno dal linguaggio verbale fino al linguaggio del corpo. L'analisi dei gesti spontanei che lasciano intendere e quelli fatti con uno scopo ben preciso, usati per ingannare. E' fin qui che arriva la sua abilità, la capacità di discernere cosa si cela dietro al velo dei sentimenti e delle menzogne.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di capire cosa provano le altre persone e di percepire la menzogna o la verità celata, ciò è reso possibile sia da un'innata empatia nei confronti degli altri, ma anche da un'attenta analisi del linguaggio verbale e del corpo, che siano gesti voluti, spontanei o reazioni fisiologiche.

    CITAZIONE
    Shogun - Signore della Guerra Lv. 3
    Forte di avere una memoria eidetica, comunemente detta memoria fotografica. Una condizione che gli permette di ricordare tutto ciò che vede come se ne avesse scattato una fotografia. È sempre riuscito, fin da piccolo, ad eccellere nello studio, qualsiasi tipologia esso fosse, come lo studio dedito all'apprendimento di nuove nozioni o quello necessario alla propria formazione. Solito leggere di grandi guerrieri ed avventurieri ha fin da piccolo sviluppato una logica sopraffina dedita all'analisi tattica e strategica. Lettura coadiuvata anche da giochi che accrescessero questa sua capacità tattica, come gli scacchi o lo shogi l'hanno accompagnato durante la sua crescita e maturazione. Quando non agisce di impulso, Leon è un fine stratega, in grado di creare complesse strategie anche in pochi attimi, rispondendo in modo elaborato anche ai pericoli più immediati. Quando possibile sfrutta tecniche di meditazione per aumentare la concentrazione e favorire questa sua capacità.
    Tale abilità, la cui efficacia varia in base al livello, permette a Leon di elaborare complesse strategie in pochissimi attimi oltre a concedergli la possibilità di mantenere la concentrazione anche nelle situazioni più ostiche.

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    Energia: 403 - 35 - 40 - 8 = 320
     
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    La situazione su quel versante dell'isola sembrava non essere ormai fuori controllo, anche se le azioni di Suzumar non erano passate in sordina per il metà-lupo e sicuramente anche per Leon. Di certo dovevano chiudere un occhio, trovandosi in un territorio a loro inesplorato, sconosciuto e non potevano permettersi di alzare la cresta contro persone che ormai mostravano una forza non indifferente. Stella, dal suo canto, cercò subito di risolvere quella situazione poco favorevole anche per lei, di certo non era un bel biglietto da visita, se voleva farsi temere, avrebbe dovuto cercare qualche strada secondaria.
    «Ciò nonostante trovo comunque che la nostra ospitalità debba essere migliore di quanto l'è stato elargito. Mi permetta almeno di sdebitarmi con un pranzo, dopo aver controllato la vostra nave.» si fermò un attimo, con tono affabile e desideroso di mostrarsi amichevole, disse un ulteriore frase. «Comprendo la sua posizione allora. Abbiamo molto lavoro da fare ancora, siamo a buon punto, ma lasciare le proprie mansioni per queste cose di poco conto non è proprio qualcosa che mi faccia piacere. Avevano proprio bisogno di una bella lavata di testa.» concluse quella sua precisazione e mostrò anche una sorta di collaborazione che voleva creare con il lupo stesso, magari per farsi perdonare per l'azione precedente.
    «Non mi dispiacerà allora venir ripagato con un buon banchetto di benvenuto Stella Suzumar» rispose il lupo, osservando con attenzione la giovane donna, con uno sguardo gelido. Leon, nel frattempo, si era avvicinato al corpo ferito del tizio che precedentemente aveva intessuto con Indra un rapporto amichevole, parlando brevemente di Stella Suzumar e sul suo carattere. Agli occhi inesperti del lupo, la vittima era stata ferita da un colpo tagliente, conosceva l'origine del colpo, ma di certo non poteva catalogare il danno che aveva ricevuto, al massimo avrebbe potuto leccargli le ferite, ma in quel caso avrebbe stizzito la Signora e non voleva ritrovarsi contro un nemico di una forza superiore persino alla sua o di Leon. Quest'ultimo, analizzando come un medico farebbe il corpo della vittima, trovò sul suo polso un marchio a lui familiare, lo era anche per Indra, nel momento dei ricordi in cui, sempre trovandosi con Damon, osservò il marchio della Marina sulle bianche vele. Era solo un ricordo che venne infranto dalle parole successive di Stella, in merito però al traditore che si era nascosto perfettamente fino a quel punto, tra i cittadini del sud.
    «Anche il più stupido dei traditori, tenendo conto di quello che vedo.» disse ironicamente, non comprendeva perfettamente se fosse uno scherno o meno. «Adesso potete capire contro chi siamo schierati...» erano schierati dunque contro la marina, ma in che modo riuscivano a non venir surclassati dalla stessa? Forse mancava un tassello che di certo non sarebbe mancato ad arrivare. «Il fatto che sia una persona ben disposta nei confronti di un'altra, non significa che non sia un traditore!» a quell'affermazione, anche Leon ne ha una, prima che la donna possa continuare.
    «Vero, comportarsi bene nei confronti di un mio compagno non lo rende meno traditore, ma lo rende meritevole di una seconda possibilità ai miei occhi.» le parole di Leon, per quanto dure, avevano in sé anche del dubbio forse, dubbio sul chi credere e magari voleva anche dar retta a Suzumar, ma una reazione del genere era forse troppo esagerata.
    «Il clan Kuro si è alleato alla marina militare. Oltre a dover combattere contro di loro ci tocca anche guardarci le spalle dai marine. Non posso permettere che ci siano delle infiltrazioni, la mia signora mi ha chiaramente ordinato di controllare intervenire in caso ci fossero stati codesti casi.» il clan Kuro, dunque era questo il nemico, alleato con un altro nemico. In quelle parole però, qualcosa saltava immediatamente all'occhio. "La mia signora", dunque vi era qualcuno superiore persino a Stella? Indra se l'era segnata, era tempo di ricevere maggiori informazioni a proposito di questo.
    «Il colpo che ha ricevuto potrebbe ucciderlo. Tu hai una posizione da mantenere, quindi sarà meglio non portarlo in un ospedale. Sulla mia nave c'è un'infermeria, dovrei avere tutto il necessario per medicarlo.» le parole di Leon, dopo aver caricato quel tizio sulle sue spalle, se Stella ovviamente non avesse creato problemi per quella operazione.
    «e hai bisogno di un aiuto per il trasporto, posso pensarci io. Per quanto riguarda te Stella, la tua "signora"? Quindi sopra di te c'è un altra persona?» le avrebbe chiesto Indra, prima rivolgendosi al giovane spadaccino, cedendo il suo aiuto verso i suoi confronti e poi osservando Stella e cercare di capire meglio chi fosse realmente al potere su quell'isola, che sembrava essere una matrioska.
    «Non preoccuparti, ce la faccio da solo... è abbastanza leggero. Piuttosto, riesci a sentire l'odore di Damon e Diane? Dovremmo informarli di questo che abbiamo scoperto.» rispose Leon, sorridendogli poco dopo, osservando compiaciuto la sua preoccupazione, forse stava iniziando a nascere un qualche rapporto di amicizia fra i due? Era ancora un dubbio senza soluzione, non per ora almeno, dunque dovevano concentrarsi su altro di importante.
    «Proverò a darti una posizione specifica di loro due, in caso li andrò a cercare io una volta arrivati alla nave, se non figureranno prima ovviamente.» a quel punto Indra avrebbe cercato di fiutare l'odore di Damon e di Diane, anche la minima traccia lo avrebbe potuto condurre verso la meta, nonché ai due che in quel momento erano ancora alla locanda.
    «Sì, potrebbe essere la scelta migliore... ma con un clima simile, non vorrei che altre persone provassero a farti qualcosa.» rispose Leon, preoccupato per l'incolumità del lupo, comprendendo che forse sarebbe stato in pericolo con altre persone che avrebbero potuto puntare su di lui una sorta di ira o, presi dalla paura, attaccarlo senza una giusta motivazione.
    «In tal caso ci penseranno due volte ad attaccare una creatura che riesce a fiutare persino la paura.» avrebbe risposto il lupo, quasi immaginandosi leggermente il sangue bagnare le sue fauci. Conclusa questa parte, i due continuarono a muoversi, in direzione della nave e nel mentre Suzumar continuò a parlare della situazione che si stava svolgendo sull'isola.
    «L'isola è divisa in due parti, rispettivamente controllate da due clan differenti. Il clan che legifera sopra della mia famiglia è lo Shuinsei, questa è solo uno dei villaggi che si trova sulla parte sud, retto dal mio clan del quale sono la capofamiglia...» sembrò fermarsi a rimuginare, come se tale affermazione l'avesse per un attimo messa in dubbio di qualcosa. «Analogamente sull'altra sponda del fiume legifera il clan Kuro. Sino a qualche mese fa siamo sempre stati abbastanza in pace, per quanto abbiamo visioni diverse del mondo e della società. Tuttavia "loro", si sono alleati con la marina, prendendo sempre più influenza. Politicamente è stata una mossa astuta e noi stessi non avremo detto nulla se non fosse che ci sono stati dei casi alquanto disdicevoli, per iniziare l'omicidio del capoclan Shuinsei e del suo primogenito, abbiamo modo di credere che siano stati i marine...» continuò nuovamente a parlare, esponendo ora con più dettagli la politica del clan Kuro e dell'omicidio del capoclan degli Shuinsei. «Salita al potere, Akeno Shuinsen ha tentato di fare il possibile per allacciare dei rapporti con l'altra parte dell'isola, ma comprendendo il loro stile di vita, non avrebbero mai accettato che una donna fosse loro pari. Hanno per più volte rifiutato i nostri tentativi diplomatici e io stessa ho cercato di allacciare tali rapporti. Senza che vi spieghi come sia stata trattata!» non era difficile per Indra e sicuramente anche per Leon, immaginare il trattamento che le avevano riservato quelli del clan Kuro, a lei che era non solo nemica, ma anche una donna. «Come se ciò non bastasse hanno cominciato ad attaccare i nostri villaggi, rapendo le nostre ragazze o uccidendole. Per questo molti uomini sono stati troppo invasivi con lei...» spiegando ora come il clan si fosse imbarcato in azioni non solo di guerriglia, ma anche di espansione e ricatto ai danni degli Shuinsei e spiegando come mai, l'atmosfera in quella zona e sicuramente anche nelle altre, non sia delle migliori, dando un motivo all'"attacco" ai danni del lupo. «Hanno perso le loro mogli o le loro figlie, alcuni sono volontari, agiscono per il puro desiderio di vendetta. Siamo certi che alcune ragazze sono ancora vive, il nostro scopo è quello di salvarle, al momento è questo l'obbiettivo che ci siamo prefissi.» le ultime frasi parlavano delle conseguenze di quelli attacchi, portando gran parte della popolazione a divenir più guerrigliera e nemica contro il clan Kuro, meditare ad una vendetta e vittoria sui nemici.
    «Quindi ci sono due clan maggiori, Shuinsei e Kuro. Lei, Suzumar, è una sorta di beta in questa zona. Quindi la vostra missione primario è di salvataggio, salvare coloro che lei ritiene siano ancora in vita. Ciò spiega come mai il ritmo qui è in alcuni punti molto veloce e in un altro vi è una sorta di decadimento.» disse Indra, anche lui ormai in pensiero, non solo per la situazione, ma anche per l'enorme disastro che ci stava dietro, sul come avrebbero potuto uscirne in quel frangente e se loro avrebbero potuto fare qualcosa: Leon, Damon, Diane e lui stesso.
    «Prendersela con i più deboli per mandare un messaggio a chi governa... sicuramente sono disposti a farsi sentire, indipendentemente dal costo. E la Marina permette tutto questo senza aprire bocca o provare a fare qualcosa? Vi sono davvero contro così apertamente?» anche Leon era leggermente sorpreso, forse sbigottito, dalle azioni della Marina che sembravano non voler agire per difendere gli interessi di tutti, ma solo di una parte dell'isola. Quando si trovarono nei pressa della nave, Leon fu il primo a fare gli auguri di casa. «Questa è la nostra nave, la Suzaku... prego seguimi.» mostrandole l'entrata, se proprio si poteva definire tale, così come lui, anche Indra aveva da dire.
    «Spero tu possa aiutarci a dovere con essa, non abbiamo altre navi di riserva purtroppo.» il tono di Indra era leggermente preoccupato e non poteva che definirla davvero ad un colabrodo, almeno in quel momento, ma vi erano forse speranze per farla tornare maestosa come un tempo.
    «Con tutto quello che è successo... non possiamo far finta di nulla. Il modo in cui si è comportato con Indra mi fa intuire che forse questo ragazzo non è totalmente marcio, voglio dargli la possibilità di rimediare ai suoi errori e a quelli della Marina. Se riesco a convincerlo potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa con le informazioni che possiede. Potete restare a guardare, non voglio farti pensare che siamo in combutta con loro, ma è meglio che non vi facciate vedere al suo risveglio... potrebbe traumatizzarlo vedere colei che l'ha quasi ucciso.» Leon si rivolse ad Indra e in modo particolare a Stella, dando una propria idea in merito a quel tizio che lei stessa aveva precedentemente ferito, solo che il lupo non era poi tanto sicuro di quella scelta e non si trattenne dal criticare la scelta del suo stesso capitano.
    «Spiegazione eccellente, ma come faremo a fidarci delle sue parole e dei suoi gesti dopo? Per quanto sia stato buono con me, non significa che non possa essere un grande esperto nel mentire, ma poco pratico negli scontri.» avrebbe detto il lupo, in direzione del suo stesso capitano, sfidandolo anche in quel momento dinanzi ad un'estranea e di certo Leon non l'avrebbe presa poi tanto bene, venendo contestato per la sua autorità e per la sua scelta.
    «Questo lo valuterò io. L'andare incontro alla morte può farti cambiare prospettiva... vediamo come si comporterà nei confronti del suo salvatore.» concluse quella discussione, prima di tornare dal paziente da curare, così da attuare quella sua strategia.

    Alla locanda, nel frattempo, Damon continuava a sentire i discorsi del cuoco, ma anche quello del master visto che lo aveva criticato sul fatto che deturpare il proprio corpo non fosse una scelta giusta da seguire, ma chi era lui per mettersi contro a quella decisione, beh.. di certo una persona influente, ma chissà mai quale enorme cambiamento avrebbe apportato un piccolo tatuaggio sul corpo.
    «Beh ovvio che lo cercherò.. è mia intenzione cercarlo ora, o meglio in questo frangente, così da dimostrare al mondo intero il mio essere un Ryukugai.» disse Damon, parlando nuovamente con il suo dio aldilà di un muro spesso e invisibile a tutte le persone, se non visibile o meglio, udibile dal falciatore. Tornando alla situazione in cui si trovava, di certo comprendeva che doveva convincere il cuoco ad unirsi a loro, magari mettendo qualcosa nel "piatto".
    «Belle parole, ma non ti conosco. E tu non conosci me! Cosa ti fa pensare che me ne starò buono buono senza far danni? Non c'è fiducia e io posso cadere in una trappola oppure essere solo una vostra vittima.» a quelle parole, Damon avrebbe voluto citare qualcuno o qualcosa, ma forse era meglio non sporgersi troppo, ma doveva rassicurarlo, almeno per come la vedeva lui. Voleva parlare, ma quella luce negli occhi del cuoco lo intimorì leggermente, forse era meglio non interromperlo. Difatti parlò della situazione sull'isola, di come determinate faccende stavano andando male e di come non potesse in quel momento unirsi con loro, soprattutto perché prima dovevano parlare con il capitano che era proprio fuori dalla cucina. Che fosse lo stesso uomo con cui Diane aveva iniziato a discutere poc'anzi? Per fortuna il master di turno lo aveva accontentato sul tatuaggio, facendo pronunciare al cuoco ciò che si aspettava di sentire, comprendendo dunque che il tatuatore non era lì, ma in un altro villaggio e che probabilmente lo stesso capitano avrebbe potuto confermargli o smentirgli la posizione. Beh adesso Damon aveva un buon motivo, anzi due, ad unirsi a quella discussione, con una faccia leggermente meno dubbiosa e più sicura sul da farsi, anche se subito dopo Diane, sembra riportarlo in una zona in cui sentirsi leggermente vergognato.
    «Damon! Vieni anche tu a sederti qui con noi, questo vecchietto ci ha proposto di aiutarlo a risolvere i problemi dell'isola e non Ryukugai non possiamo tirarci indietro!» si poggiò una mano sulla fronte in merito a quella reazione, osservando sul come forse avesse alzato un po' troppo il gomito. «Cameriere, dell'altra birra, per favore!»
    «Diane.. ehm.. certo. Brindiamo a questa alleanza tra i Ryukugai e ehmm..i Fiomaristi? Capitano, le volevo chiedere, per caso può dirmi dove è possibile trovare un tatuatore? Il cuoco qui presente ha accennato a qualcosa e mi ha chiesto di chiedere a lei e sempre con rispetto parlando, volevo invitare il vostro cuoco sulla nostra nave.» era in dubbio su quello che poteva dire o fare, non conosceva per bene il "Vecchio Corto", ma avrebbe cercato di apparire come affabile o comunque, leggermente serio ed educato.
    «Cosa devi fare con un tatuaggio, Damon? Potremmo farcene tutti uno, qualcosa che rappresenti la nostra ciurma!» le sorrise felice, ma era meglio un attimo parlare della situazione sull'isola, dopo che ovviamente il capitano gli avrebbe dato conferma sul tatuatore.
    «Comunque sì, voglio farmene uno che simboleggi la mia appartenenza alla ciurma» rivolgendosi prima a Diane e poi osservando il capitano. «Com'è dunque la situazione?» chiese il falciatore, senza sedersi, per via della falce che ingombrava leggermente, ma poggiando le mani sullo schienale della sedia stessa.
    «CQui la situazione non è delle migliori. Le persone del villaggio hanno subito attacchi da parte del clan Kuro... stanno rapendo ed uccidendo le donne... solo perché non accettano che sia una donna a guidare il clan Shiusen! Ti sembra normale?! Il solo pensarci mi fa ribollire il sangue!» percepiva la rabbia di Diane, comprendeva fin dove sarebbe potuta arrivare, se avesse liberato tutto il suo potere, ma per ora, doveva essere una sorta di stretta che la tenesse a bada, ma al tempo stesso dimostrandosi suo compagno, alleato e soprattutto amico. Le poggiò una mano sulla spalla, sorridendole con fare tranquillo e quasi vicino a farle una carezza ai capelli.
    «Ti rispondo come potrebbe fare Leon. Ovvero.. è giusto provare questa forma di ribrezzo o rabbia, ma non farti controllare da esse, anzi.. devi provare l'opposto, usale a tuo vantaggio. Altrimenti non saresti poi tanta diversa da quelli del clan Kuro. Capitano..» a quel punto l'attenzione passa al capitano con cui Diane fino a quel momento aveva scambiato delle chiacchiere e delle battute, magari anche informazioni preziose. «Capitano per quanto riguarda la situazione, penso che saremo felici di utilizzare la sua nave in caso di attacco frontale contro il nemico, il problema è che se siete in conflitto, il nemico potrebbe in un certo senso sospettare che lo facciate.» avrebbe detto il ragazzo, in direzione dell'uomo maturo, per la via dell'anzianità, mentre si stringeva nelle braccia, pensando a come il nemico potesse rispondere ad un'azione del genere.
    «Comunque... cosa faresti tu in risposta ad una cosa simile! Hanno ucciso il loro signore, hanno ucciso il suo erede, hanno attaccato le donne del loro clan solo perché... donne. Non vorresti radere al suolo loro e tutte le loro convinzioni?» le ultime parole di Diane sembravano riportarla al passato, prima della liberazione di Leon, quando ancora imprigionata nella torre, aveva cercato in ogni modo di portare distruzione e morte ovunque. concluse la ragazza, poggiando la sua mano su quella di Damon, con dolcezza e un bel sorriso sul viso.
    «Non è radendo al suolo ogni cosa che porti la pace. Una guerra la vinci mostrando le tue doti di combattimento e strategia certo, ma anche dando al popolo una visione migliore di coloro che prima governavano. Pensi che le donne che si trovano sotto l'influenza del clan Kuro, non vorrebbero avere dei salvatori? Delle persone migliori? E pensi di dargliene uno portando ancora più morte e spargimenti di sangue di quanto loro non abbiano già fatto?»
    «Comunque, non è con il capitano che dobbiamo discutere della nostra posizione in questo conflitto, dovremmo dirigerci dalla sua "Signora". Per il tatuaggio... che ne diresti di un drago... anche in onore del maestro.» disse e subito dopo cercò la mano di Damon, cercando sia di rincuorarlo che di stabilire un maggior legame con quest'ultimo.
    «Per quanto riguarda la nostra posizione, sì, parleremo con questa "Signora" e per il tatuaggio, farò qualcosa che mi ricordi chi mi ha insegnato a vivere.» accarezzò la mano di Diane, con quella sua libera, prima di riprendere a parlare. «Capitano.. ora conosce in parte ciò che vogliamo fare, può guidarci da lei così come può rifiutarsi. Il momento di confabulare penso sia arrivato alla fine.» a quel punto, Diane si alzò, lasciando cadere la discussione che lei stessa aveva animato, afferrando il suo fedele martello e sentenziando con ciò la sua partenza. Damon non perse tempo, sistemandosi per bene la sua falce e incamminandosi verso la porta, in attesa del Capitano, in un caso o nell'altro, era tempo per loro di muoversi.



    CITAZIONE
    Nome Abilità: Segugio Lv. 6
    Descrizione: Il continuo contatto con Damon, ha portato il fiuto del ragazzo ad essere virtualmente indimenticabile per il lupo che non solo lo riconoscerebbe anche in caso di copia o di un falso, ma anche in un raggio di 2160 metri. Il contatto secondario con Leon è aumentato a 1080 metri, insieme a Diane, la sua compagna, potendo percepirli con il suo fiuto anche su oggetti che sono entrati in contatto con loro, potendo ricostruire una traccia olfattiva. Lo sviluppo ulteriore del fiuto aumenta anche per i componenti organici, potendo rintracciare ogni essere vivente, che si tratti di animali o vegetazione, secrezioni, sangue e veleni, in un raggio di 200 metri. Lo sviluppo continuo del fiuto adesso gli permette di comprendere se il cibo è infettato o avvelenato da sostanze di bassa fattura e raramente da sostanze di media fattura che potrebbero ferire interiormente lui o i suoi compagni. Con il rilascio di odori bio-chimici, riesce a comprendere anche se una persona è malata o prossima alla morte, inoltre può comprendere, non sempre di possibile riuscita con nemici troppo forti o che sanno mascherare i loro intenti, se si tratta di persone con cattive intenzioni, persone impaurite e percependo ogni tipo di emozione. Per i componenti inorganici Indra sarà in grado di percepire metalli e oggetti preziosi, con le dovute probabilità, aumentando il tasso di fortuna nonché di poter scovare oggetti di buona fattura e raramente di ottima fattura, sempre contando le dovute probabilità.
    Consumo: //
    Livello Richiesto: 600 Exp

    CITAZIONE
    Nome Abilità: Rottura della 4a parete lv. MAX.
    Descrizione: Questa abilità permette di poter comunicare alcune volte con il master, come se si trovasse faccia a faccia e con il lettore, potrà creare scene comiche. Sotto questa abilità il pg più volte concepisce di essere stato scritto e di avere il fato a guidarlo e più volte potrà interagire con esso, naturalmente, il pg non potrà nuocere al fato ma saprà che è lì presente ad osservarlo e che potrà parlargli in privato anche se agli occhi di altri pg apparirà come un completo svitato.
    Consumo: //
     
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    I nodi lentamente stanno venendo al pettine, ogni tassello sta componendo quel puzzle ampio e intricato formando un dipinto incredibilmente marcio, molto più di quanto il capitano Leon e il metalupo pirata possano mai aspettarsi. Stella appare come sempre molto disinvolta, come una marmorea Venere che osserva dall'alto del proprio piedistallo le persone che la circondano, ma quando il primo Ryukugai proferisce quelle parole sul merito di avere una seconda possibilità, l'avvenente ragazza alza il capo verso l'alto, mostrando uno sguardo di leggero disdegno con gli occhi però rivolti verso l'uomo esanime.
    Lei crede? La domanda giunge come un fulmine a ciel sereno, per nulla convinta delle parole dell'uomo. Eppure saggezza insegna che è comportamento prudente diffidare di chi inganna una volta, perché difficilmente non lo farà più. Ma resta a fissare la scena senza muovere un dito, quando lui solleva il corpo sulla sua spalla. Se ne sarebbe occupato mio fratello di far sparire il corpo. L'avviso soltanto che per il momento la lascerò agire come meglio crede, ma quell'uomo appartiene a Fiomar e come tale voglio che venga portato al clan principale una volta finito.
    I due pirati comunque sono liberi di agire come meglio credono, anche perché non sembra proprio che la ragazza abbia intenzione di agire o limitarli nei movimenti. Solo quando Indra le rivolge quella singolare domanda, lei gli volge un sorriso smagliante e suadente, un'espressione che potrebbe far sciogliere anche il più duro degli uomini. Sono Stella Suzumar, simboleggio il mio clan... Una leggera nota d'orgoglio trasuda dalle sue parole. E il mio clan è vassallo prediletto del dominante Shuinsen la cui esponente. La signorina Akeno Shuinsen è la nostra sovrana. Sembra tuttavia che interrompa il discorso, anche perché un sorriso misterioso compare sul volto, come se non volesse aggiungere altro, non tanto per una nota di sdegno, trasuda più malizia nello sguardo. Poi scuote il capo alle parole che vengono successivamente pronunciate. In realtà non è un messaggio o una dimostrazione di forza quella che cercano di darci... Sospira un po' malinconica e afflitta, ma anche in quel caso sembra esplodere sensualità da tutti i pori, ogni gesto è naturale, come se un'energetica psichica estremamente potente potesse sprigionarsi da lei, libido allo stato puro e crudo. Temo almeno che sia qualcosa di molto più orribile di quanto sembri e non è interrogando un mozzo che riusciresti a scoprire qualcosa, signor Leon. Lo avvisa placidamente. Torna a guardare Indra. Il nostro scopo principale è quello di salvare le nostre donne, naturalmente, ma siamo stanchi, troppo stanchi, vogliamo far cessare queste diatribe una volta per tutte. Sembra che solo una dimostrazione chiara di forza possa unire l'isola, siamo giunti a questa conclusione nell'ultima riunione dei clan. Probabilmente si sta esponendo troppo, potrebbe anche sembrare per lo meno, ma ogni sua azione sembra dettata da qualcosa di più grande, non è certo una persona istintiva come potrebbe apparire.
    Leon dal canto suo, mentre cammina per i moli di quella parte di Fiomar, può percepire in modo chiaro e distinto, grazie all'ambizione, un unitario senso di rispetto e devozione quasi dalle persone che lo circondano, molti fissano loro con sguardi sognanti, alcuni uomini si inchinano al loro passaggio, ma anche le persone più lontane sembrano donare sguardi passionali o anche lascivi, ma nessuno si azzarda ad avvicinarsi.
    Nel momento in cui raggiungono la nave, lo sguardo del capitano, incrocia quello dell'avvenente figura che dal suo canto sembra cambiare leggermente espressività mostrando un sorriso divertito e ammiccando leggermente, probabilmente lo sta sfidando a provarci, ma forse in un senso completamente diverso da quello inteso da lui. Vedo... E volge lo sguardo verso la nave, accigliandosi leggermente nel constatare i danni. E vedo anche che ha bisogno di riparazioni al più presto, non so come abbia fatto ad arrivare sino a qui. Un nuovo sorriso viene rivolto al metalupo. Capisco, ma ci riteniamo i migliori carpentieri dell'isola... Non sembra che stia mentendo, ma è un po' boriosa nel dirlo, forse si sta semplicemente gonfiando per le doti che possiede. Saremo sicuramente in grado di rimetterla a nuovo, a meno che... Con la coda dell'occhio pone l'attenzione sul capitano. Non ne vogliate un'altra. Comunque andiamo... E segue il trittico all'interno del bastimento, intanto che gli occhi continuino a fare un'analisi approssimativa dei danni riportati. Di tanto in tanto si avvicina alle assi lignee che la compongono per tastare il legno, constatando che in alcuni punti scricchiola alla minima pressione. Ciò che appare allo sguardo del due è chiaramente qualcuno che sa fare il suo lavoro, per quanto possa dare la parvenza di essere solo un'ochetta più fascinosa di altre. In quel modo raggiungono l'infermeria mentre lei guarda con attenzione i movimenti di entrambi e sembra incuriosita dal loro fare. Marcio o meno... Comincia a rispondere al capitano. Gli errori si pagano, soprattutto dopo quanto successo alla nostra società. Comunque non sono una sprovveduta signor Leon. Non sarei qui altrimenti. Torna a mostrare il sorriso sensuale, ma è il commento del grosso animale ad attirare la sua attenzione. In realtà ci sono molti modi per scoprirlo. Però devo dire che apprezzo molto quello che ha detto lei Indra. Continuo ad avere delle remore, di solito non sono così sanguigna, ma preferisco adempiere ai miei doveri. Se comunque fossi così sicuro di quello che fa Leon, allora le lascio carta bianca. In quel momento, come una figura eterea e sublime, si sposta verso la parete più lontana da dove lavora il capitano, poggiando la schiena su questa e si pone ad ammirare la scena come un giudice d'onore ad un ballo di gala. Viene colpita palesemente da quella dimostrazione di forza, sgranando gli occhi quando gli oggetti cominciano a muoversi nell'aria, un sorriso compiaciuto si palesa sul volto, mentre il commento che sussegue fa intuire molto più della persona con cui hanno a che fare. Quindi possiedi anche tu il potere di un frutto del diavolo. Adesso sono molto più interessata. Malizia pura trasuda dal tono di voce. Per tutto il resto dell'operazione ella resta muta, senza aggiungere altro e ammirando ciò che accade davanti ai suoi occhi.
    In tutto questo frangente il medico esegue egregiamente quell'operazione di sutura e di cura delle ferite dell'umano, nulla sembra andare storto e presto tutto volge per il verso giusto, completando quell'esecuzione magistrale. Ovviamente ci vorrà molto tempo prima che le ferite si cicatrizzino completamente, ma almeno il grosso del lavoro è stato fatto, Leon non si deve più preoccupare per la vita di quel Marine. Solo allora l'avvenente figura si issa dalla parete. Spettacolo molto eccitante... Ammicca con malizia. Adesso vi lascio soli. Intanto mi faccio un giro per la nave, devo controllare anche la chiglia e gli alberi, prima di fare una stima accurata. Ciò detto ella esce dal vano infermieristico senza aggiungere altro a meno che il capitano non la trattenesse per qualcosa, ma esce prima che l'uomo si svegli, lasciando così il capitano pirata solo con il paziente tramortito e appena ricucito.
    Dopo qualche tempo di attesa, cioè i momenti passati nell'attesa che il pazienza riacquisti la sua lucidità dal torpore che lo affligge dopo il pesante colpo subito, ecco che batte le palpebre, mentre un lamento sommesso esce dalle labbra, chiaramente appare provato e dolorante, d'altronde è stato appena ricucito e non si è ripreso del tutto. Si mette lentamente in una posizione seduta, guardandosi intorno per capire ove si trovi ed è proprio in quel momento che nota il nostro Leon che, dal canto suo, riesce ad attivare la sua immane presenza schiacciante che, per quanto forte sia, non riesce a imprimere uno svenimento totale al ragazzo, ma sicuramente egli comincia a tremare dalla soggezione. Co-cosa vuoi da me? Con un tono mesto e tremolante, mentre una nota di dolore esce dalle sue labbra, chiaramente per le ferite ancora non del tutto risanate. Io... Si interrompe ruotando le palpebre a destra e a manca, come se avesse paura anche di qualcos'altro.S-si, io mi sono unito da molto poco alle fila della marina, sono una recluta... Guarda il capitano intimorito, ma lo sguardo prontamente viaggia verso l'oblò della stanza e la porta, come se temesse che presto possa arrivare qualcuno. Sono solo a conoscenza di un accordo con il comandante di corvetta e il capo del clan Kuro. Cioè a me è stato dato il compito solo di osservare cosa succedesse in questa parte dell'isola e riportarlo al mio superiore, non ho potuto rifiutare, essendo l'unico che viene da questa parte. Non sono al corrente dei dettagli, certo il comandante non parla certo con me... Si interrompe per qualche attimo, tossendo fragorosamente e, al contempo, rabbrividendo dolorante. Alcuni dei miei compagni di divisione parlano solo di alcune navi della marina che caricano grandi casse e poi partono immediatamente. Mi hanno scoperto quindi? Quella donna? Chiaramente si riferisce alla Suzumar, al momento assente dal posto, essendo in giro a controllare la nave.

    Intanto Diane si diverte insieme al vecchio capitano, tra bevute e chiacchiere, sembra molto presa dalla conversazione e dallo scopo che muove i cittadini. Tuttavia quando esce l'altro pirata, lei si presta in una conversazione con lui, mentre il cuoco, così come il capitano li ascoltano attentamente. Un tatuatore? Certamente... Prende a sollevare la manica della camicia per mostrare il dritto braccio nudo e qui, proprio sul bicipite, spicca un tatuaggio dalle nere tinte che forma una grande carpa reale. Come vedi, giovanotto, a noi gente di mare piace portare il simbolo della nostra bandiera anche sul corpo. E una risata sentita adesso esce dalle sue labbra. Però dovrai attendere, perché il signor Hutchinson, la persona più brava che io conosca e l'unica in questa parte dell'isola, ha il suo laboratorio nel villaggio principale, verso ovest, ove regna il clan Shuinsen. Potrò portartici appena possibile, ti accompagnerò personalmente così potrà anche farti un prezzo di favore. Spiega pacatamente, forse anche nella speranza di avere più uomini in quella sfrenata lotta contro il clan avverso.
    Il cuoco intanto ascolta i discorsi proferiti dai due, non mancando minimamente di gongolare ai complimenti che gli vengono rivolti. Muah muah muah muah. Modestamente sono il migliore... Sicuramente la modestia non è la sua più grande virtù. Io posso chiudere il locale e accompagnarvi dal vostro capitano insieme al Vecchio Corto. Sempre riferendosi all'uomo canuto che siede al tavolo. L'uomo anziano, tuttavia, nel sentire pronunciare le parole della gigante, sembra accigliarsi leggermente. Se le avessero solo attaccate avrebbero avuto una sorte migliore. Un sospiro, accompagnato da una grande nuvola di fumo della pipa, esce dalle sue labbra. Comunque si alza con lentezza dalla sedia, mentre il ragazzo che lavora alle cucine comincia a sgombrare i pochi presenti ai tavoli, lasciando che questi se ne vadano, pagando naturalmente, ma facendo uno sconto sul prezzo per il modo in cui li sta trattando. Il cameriere, un po' stranito per quel comportamento, comincia a pulire il bancone. Piccoletto! Pulisci e chiudi tutto, ci vediamo domani. Il cameriere sembra un po' stranito che il proprietario non voglia aprire quella sera, ma comunque non fa domande e prosegue nel proprio lavoro.
    Preparato tutto ecco che entrambi seguono i due pirati all'esterno, camminando fianco a fianco, mentre proseguono sulle banchine dei moli, verso la spaccatura nella collina che porta verso lo stabilimento dei Suzumar. Ovviamente è quella la direzione anche della nave dei pirati ed entrambi possono notare, proprio sul ponte della Suzaku, una figura incredibilmente attraente e dai capelli rosati, quella mirabile figura ancheggiante che si muove sinuosa, quasi eterea, sulle assi di legno e che tasta i vari punti del parapetto, come a constatare qualcosa. La signorina Stella, naturalmente, non conoscendoli, non si avvede di loro ed è concentrata nel proprio lavoro per notare il vecchio Corto e il cuoco Soma. Entrambi però sembrano sgranare gli occhi e aprire la bocca con molto stupore a quella vista. Hey hey hey hey... Chiaramente è il più eccentrico tra i due a parlare per prima. Cosa ci fa su quella nave? Indicando il bastimento pirata dilaniata dalla tempesta. Anche io non né ho idea sinceramente. Credo... Rivolgendosi sia a Diana che a Damon. Che non ci sia bisogno di andare sino al laboratorio. La signora Suzumar è lì! Indicando il ponte con la pipa.

    Edited by Francesco_Archimonde - 16/6/2020, 07:41
     
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